Scorie - Europeisti nazionalisti

Romano Prodi, ultimo presidente dell'IRI, nonché figura di riferimento del centrosinistra italiano, sostiene (come non pochi) l'opportunità dell'ingresso dello Stato nel capitale delle aziende private a scopo difensivo. Rispondendo a una domanda del Corriere della Sera, ha affermato:

"L'Iri qui non c'entra nulla. Non è più tempo. Cassa depositi e prestiti è sicuramente uno strumento per l'azione dello Stato. Quando è necessario bisogna pensare a una partecipazione pubblica di minoranza nelle imprese anche per difendere da mire straniere le aziende indispensabili al nostro futuro. Non è statalismo: basta guardare a quello che fanno i francesi. Difendere gli interessi nazionali non è un affare da sovranisti. Naturalmente mi auguro che il necessario intervento pubblico sia un fatto temporaneo."

Se si guarda a quello che fanno i francesi, campioni indiscussi di statalismo, negare che di statalismo si tratti corrisponde, nella migliore delle ipotesi, a wishful thinking.

Ciò detto, gli europeisti sono tali fino a quando si tratta di emettere eurobond o andare a comprare aziende all'estero, salvo poi invocare la difesa "da mire straniere" per le aziende domestiche. E, si badi bene, includendo investitori di altri Paesi europei.

Però "non è un affare da sovranisti", perché quella è gente becera.

Quanto alla temporaneità dell'intervento pubblico, ovviamente è una questione relativa: se per "temporaneo" si intende qualche anno, direi che non sarà così; se si intende qualche decennio, credo che sia più verosimile, dati i precedenti proprio dell'IRI.

Meglio farne a meno.

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