Scorie - Sulle PHEV non c'è nulla da imparare
Quando la domanda e/o l'offerta di mercato sono distorte mediante imposizioni i divieti per via legislativa, è pressoché certo che si verifichino delle conseguenze inintenzionali.
Si pensi alla elettrificazione del parco auto: la domanda di mercato è bassa, e lo sarebbe ancora di più in assenza di incentivi. I motivi sono noti. A parte una quota di automobilisti che ritengono che le auto elettriche non siano auto (disclaimer: sono tra costoro), la gran parte di chi guida non avrebbe nulla in contrario ad avere un'auto elettrica, purché fosse un prodotto superiore ai veicoli con motore endotermico.
Purtroppo, nonostante le promesse, a oggi c'è una molteplicità di problemi che riguardano i prezzi, l'autonomia, i tempi di ricarica, la maggiore svalutazione, solo per citare i principali.
Le auto ibride alla spina dovrebbero rappresentare un compromesso, consentendo di viaggiare in modalità elettrica per alcune decine di chilometri, sapendo però di poter contare anche su un motore endotermico. Per chi usa l'auto per piccoli spostamenti quotidiani ma vuole affrontare i viaggi occasionali più lunghi senza patemi, sembrerebbe il prodotto ideale.
Il problema è che le ibride alla spina sono state adottate in modo crescente dalle aziende per darle in uso ai dipendenti. Il tutto per segnalare le loro virtù ecologiste e abbellire le dichiarazioni non finanziarie.
Ma chi si vede assegnata l'auto alla spina, percorre molti chilometri al giorno ed era abituato a un mezzo a gasolio (che nelle versioni euro 6 sono peraltro poco inquinanti), utilizzerà la vettura per lo più in modalità endotermica, senza perdere tempo a ricaricare durante la giornata.
Risultato: alla fine le emissioni sono superiori a quelle di un'auto euro 6 con motore endotermico. Ne ha dovuto prendere atto l'Unione europea.
Chris Bryant, uno degli ecogiornalisti di Bloomberg, ne è rammaricato e non è ottimista sul fatto che i consumatori "imparino a ricaricare le loro auto più frequentemente".
Ma attenzione: non c'è nulla da imparare. Semplicemente sarebbe il caso che chi vive nel mondo dei sogni (che possono essere incubi per gli altri) si rendesse conto che il tempo è denaro, e nel caso delle auto non endotermiche di tempo ne serve molto di più, mentre il costo iniziale non è incoraggiante.
Sarebbe il caso di riflettere: ogni volta che sul mercato è stato introdotto un prodotto superiore a quelli in circolazione, non è stato necessario imporne o incentivarne l'utilizzo, né mettere fuori legge quelli esistenti.
I consumatori non sono stupidi, anche se sono trattati come se lo fossero.
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