Scorie - Lievissimo

Qualche giorno fa un gruppo di scienziati ha scritto la (classica) lettera appello affinché sia aumentata la spesa per il servizio sanitario nazionale, constatando che l'Italia spende meno, in rapporto al Pil, degli altri Paesi europei.

In effetti la cosiddetta spesa out of pocket, ossia quella pagata dai cittadini per evitare di rimanere in lista d'attesa troppo a lungo, è andata crescendo nel corso del tempo. 

Come segnalavo qualche giorno addietro, l'aumento della spesa previdenziale e assistenziale rende la coperta inevitabilmente corta, anche perché l'Italia non è proprio un paradiso fiscale.

Ma Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica e per questo ritenuto dalla stampa un luminare di qualsiasi materia, considera la questione dei 30 miliardi annui aggiuntivi da spendere in sanità in questo modo:

"È un investimento giusto. Bisogna guardare al benessere del Paese. Anche perché se non si fa questo investimento i cittadini devono pagare di tasca propria. Quindi più si investe nella sanità pubblica più diminuisce la necessità di investire nella privata. Già oggi il 25% della spesa sanitaria è a carico dei cittadini. Se il Ssn potesse recuperare questo 25% alla fine i cittadini risparmierebbero, anche se per avere questi soldi in più dovesse essere necessario chiedere un lievissimo aumento delle tasse. Tra l'altro spesso le prestazioni nel privato costano di più rispetto al Ssn che con i suoi grandi numeri ottiene anche prezzi più bassi."

Ora, il "lievissimo aumento delle tasse" sarebbe all'importo medio di una legge di bilancio. E non una tantum, ma ogni anno. Il tutto in un Paese che non parte da una pressione fiscale del 10% del Pil.

Osserverei, tra l'altro, che si potrebbe ipotizzare un taglio di altra spesa, che dovrebbe essere considerato altrettanto "lievissimo". Ma questo al geniale Parisi pare proprio non essere venuto in mente.

Commenti

Post popolari in questo blog

Scorie - Quando converrà farlo?

Scorie - I supermercati non hanno la riserva frazionaria

Scorie - Per Milei il difficile viene adesso