Scorie - Come (non) risolvere i problemi di politica monetaria

In un articolo su Bloomberg Opinion, Richard Cookson critica la Bank of England per la sua scarsa performance nel perseguimento dell'obiettivo di mantenere l'inflazione dei prezzi al consumo al 2% annuo.

Critica inoltre Andrew Bailey, governatore della BOE, secondo il quale sull'attuale andamento dei prezzi al consumo (ad aprile in crescita del 9% annuo) la politica monetaria non può fare granché, essendoci un problema di offerta dovuto alla successione di Covid e guerra in Ucraina.

Posto che in assenza della enorme creazione di denaro dal nulla in corso da anni e accentuatasi dal 2020 mancherebbe un presupposto fondamentale per una crescita così generalizzata e cospicua dei prezzi, l'atteggiamento di Bailey, che è comune a quello dei suoi colleghi a capo di altre banche centrali, è in contraddizione con la richiesta di avere sempre più carta bianca nella conduzione della politica monetaria.

E' comprensibile che questi signori cerchino di scansare ogni responsabilità, a maggior ragione quando messi sotto torchio da parlamenti e governi che non sono affatto esenti da colpe per quanto sta accadendo.

Tuttavia, di fronte a un atteggiamento del genere si dovrebbe trarre la conclusione che la politica monetaria possa essere, nella migliore delle ipotesi, inefficace. Di conseguenza, si dovrebbe pensare a ridurre (meglio ancora, ad azzerare) il raggio d'azione delle banche centrali.

Al contrario, Cookson vorrebbe che fosse loro affidato un mandato più ampio e vago.

"Alle banche centrali dovrebbe essere dato il molto più ampio e più vago compito di proteggere il valore interno ed esterno delle loro valute. Dovrebbero anche fare meno affidamento sugli economisti e di più sulle persone con molta più esperienza in ambito di mercati finanziari. E dovrebbero abbandonare l'idea che le loro azioni debbano essere prevedibili e trasparenti, poiché ciò incoraggia la leva finanziaria e l'assunzione di rischi."

L'invito a dare più ascolto agli operatori dei mercati finanziari è comprensibile, dato che Cookson viene da quel mondo. Ma quel mondo è, salvo rare eccezioni, popolato di persone le cui fortune e redditi sono totalmente dipendenti dalla politica monetaria espansiva. 

Probabilmente se la banca centrale fosse meno prevedibile ci sarebbe meno azzardo morale. Ma ne dubito. Quella che venne definita "Greenspan put" (opzione poi rimasta con tutti i successori) non è altro che una conduzione di politica monetaria che va in soccorso di mercati finanziari ogni volta che un tentativo di normalizzazione monetaria ha generato un ribasso.

Dare carta bianca a un organismo fatto di persone non certamente onniscienti e che per di più dovrebbero ascoltare la voce di chi dipende dal doping monetario a me pare l'esatto contrario di ciò che sarebbe necessario.

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