Scorie - Cinguettii pericolosi per la democrazia

E' di pochi giorni fa la notizia che Twitter diventerà una società con un unico proprietario e con ogni probabilità sarà delistata dalla Borsa. Elon Musk, dopo aver acquisito il 9% del capitale, ha deciso di lanciare un'OPA totalitaria. Dopo un'iniziale resistenza, il CdA ha sostanzialmente alzato bandiera bianca.

La società non ha certo finora ottenuto risultati econoimici brillanti, tutt'altro. Non solo gli utenti non crescono e sono molto minori degli altri più noti sociel network, ma anche i ricavi per utente sono insoddisfacenti.

Musk, da utente, ha spesso criticato i limiti alla libertà di espressione imposti dalle policy di "moderazione" dei contenuti adottati da Twitter.

E intende cambiare le cose, perché, a suo dire, "la libera espressione è il pilastro su cui poggia una democrazia funzionante e Twitter è la piazza digitale dove questioni vitali per il futuro dell'umanità sono discusse".

La notizia ha allarmato il mondo sinistrorso americano. La senatrice Elizabeth Warren, che non ha nulla da inviadiare ai politici di sinistra italiani (il che è tutto dire) definisce Musk "pericoloso per la democrazia".

"Miliardari come Musk giocano con norme diverse da tutti, accumulando potere per vantaggio personale", ha sentenziato.

Reazioni analoghe su testate e canali televisivi "liberal".

Ciò detto, l'allarme che genera la sua acquisizione di Twitter non ha avuto eguali quando, per esempio, Jeff Bezos ha acquistato il Washington Post, giornale di chiaro orientamento "liberal". 

E che dire di Micheal Bloomberg? Il suo spostamento a sinistra nel corso degli anni ha fugato qualsiasi lamentela a sinistra sul suo strapotere economico.

Non sono un fan di Elon Musk, del quale però credo sia indubbia l'intelligenza. Senza un mix di sussidi alle auto elettriche e giri di vite a quelle con motore endotermico, dubito che avrebbe accumulato la ricchezza che attualmente detiene. Anche SolarCity e SpaceX devono parte del loro successo allo Zio Sam, ossia ai pagatori di tasse.

Tutto questo è avvenuto mentre la signora Warren era già senatrice, per di più durante amministrazioni democratiche, da lei appoggiate.

Sarà interessante vedere quali cambiamenti porterà Musk a Twitter. Se renderà il social network meno politicamente corretto, si può stare certi che proseguiranno i lamenti a sinistra per il "pericolo per la democrazia" e il trionfo della "disinformazione", definizione che racchiude tutto ciò che non è allineato al mainstream.

In fin dei conti, tutto il mondo è paese.

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