Scorie - Tre debolezze fanno una forza?

Da qualche tempo Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato dei bancari con il maggior numero di iscritti, ha intensificato la sua presenza sui giornali, con interventi e interviste non solo in materia di banche. Non mi stupirei se stesse pensando a tentare la candidatura alle prossime elezioni politiche.

In merito alla rottura consumatasi in questi giorni tra l'amministratore delegato di Unicredit Jean Pierre Mustier e il CdA della banca, Sileoni, da sempre critico nei confronti di Mustier, ha ribadito la sua preferenza per come è amministrata Intesa San Paolo.

Dopodiché, in merito alle sorti del Monte dei Paschi di Siena, che una parte della maggioranza di governo vorrebbe fosse acquisita da Unicredit (di qui l'uscita di Mustier, contrario all'acquisizione), Sileoni ha affermato:

"Noi per evitare la macelleria sociale – che toccherebbe maggiormente le provincie di Siena e Firenze – abbiamo proposto di mettere insieme le tre debolezze del settore bancario italiano: Popolare di Bari, Carige e Mps. Se dovesse prospettarsi questo progetto, noi guarderemmo con grande attenzione a questa iniziativa."

Confesso che non mi è affatto chiaro come si possa pensare di risolvere i problemi di tre banche unendole in una sola. Non riesco proprio a capire come da "tre debolezze" possa uscire una banca non debole a sua volta. Soprattutto considerando che le debolezze non sono attribuibili a mancanza di economie di scala.

Se poi Sileoni pensa che si debba sposare la linea del M5S, che vorrebbe fare qualcosa di simile in nome di una non meglio definita "banca pubblica degli investimenti", suppongo che il conto a carico del resto del sistema bancario e dei pagatori di tasse sarebbe destinato ad aumentare.

Dubito che questo importi a Sileoni, peraltro.

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