Scorie - Sogni di regole verdi in uno Stato al verde
Fautore della cancellazione del debito pubblico accumulato nei mesi di pandemia e, più in generale, di una sorta di MMT in chiave pentastellata, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, trova un giorno sì e l'altro pure delle iniziative da finanziare mediante monetizzazione da parte della BCE.
Da ultimo, senza peraltro essere particolarmente originale, ha proposto l'istituzione di una green rule, ossia una regola che consenta di non conteggiare nel deficit gli investimenti a debito per rendere l'economia "sostenibile".
"Si tratta di una quota di investimenti finalizzati a rendere più sostenibile l'economia dei paesi membri", che andrebbe appunto "scorporata dal calcolo del disavanzo". Il tutto perché "austerità e regole fiscali irrazionali non possono costituire l'alibi per non affrontare seriamente la lotta ai cambiamenti climatici. E la politica ha il dovere di non auto-privarsi degli strumenti per farlo."
Come no: facciamo finta che un debito non sia tale e, magari, agevoliamo il tutto mediante la sua monetizzazione per evitare di auto-privarci degli strumenti per raggiungere la felicità "sostenibile".
Purtroppo la realtà finirebbe per prevalere, prima o poi. Se fosse possibile creare ricchezza dal nulla e chiamare un debito "Pippo" o "Pluto" solo per fargli cambiare sostanza, l'umanità avrebbe già risolto tutti i suoi problemi da millenni. Probabilmente Fraccaro ritiene che nessuno finora sia stato così geniale come lui e i suoi colleghi cittadini prestati per massimo due mandati (rivedibili) alla politica.
Qualcuno gli dica che non è così e che questi esperimenti non sono mai andati a finire bene.
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