Scorie - Sarà un'offerta che non si può rifiutare?
Prima o poi la ricreazione dalla realtà che riguarda l'aumento incontrollato del debito finirà, o per via della fine della sospensione delle regole europee, oppure per un risveglio degli operatori di mercato, oggi totalmente anestetizzati dalla BCE.
A quel punto è facile prevedere che il conto da pagare sarà doloroso. Al netto di chi crede nel miracolo di prodigiose crescite del Pil, le vie saranno sostanzialmente due: riduzione di spesa o aumenti di tasse. Come è noto, in Italia prevale, soprattutto a sinistra, la preferenza per l'uso del randello fiscale.
Suonano così sinistre le parole di Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia:
"La tassa patrimoniale siamo in grado di evitarla nella misura in cui facciamo sì che il risparmio privato delle famiglie non resti bloccato ma diventi parte di un programma importante di investimenti."
Ovviamente dovrà trattarsi di investimenti graditi al governo, che probabilmente proporrà la classica offerta che non si può rifiutare, lasciando ai proprietari dei patrimoni in questione l'alternativa tra divenire investitori "pazienti", che si concretizza mettendo soldi in progetti destinati a non essere redditizi, oppure essere tassati per consentire allo Stato di fare quegli stessi investimenti.
Magari avranno pure il coraggio di definire tutto ciò una "spinta gentile" (nudge, per quelli che dicono di aver studiato e che si esaltano leggendo Sunstein e Thaler) ad assumere comportamenti "socialmente utili". Sempre secondo il governo, ovviamente.
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