Scorie - Invece di Babbo Natale arriverà il vigile urbano a controllare?
Di fronte al pericolo, soprattutto se rappresentato a mezzo di un martellamento informativo che tende a sovrastimare le evidenze statistiche sulle probabilità di morire anche contraendo il virus, la maggior parte delle persone si sottopone senza grandi lamentazioni alle confusionarie ed estemporanee, ma altrettanto severe, restrizioni alla libertà imposte dal governo a suon di dpcm e ordinanze ministeriali.
Nella convinzione che una rigida pianificazione centralizzata "funzioni", si finisce perfino per flirtare con i metodi degli stati che non fingono neppure di non essere totalitari, a mio parere sottovalutando le conseguenze che questo precedente può creare a fronte di nuove emergenze definite tali in futuro da chi governa.
Come ho già sostenuto in più occasioni, non si tratta di negare gli effetti della pandemia, bensì di cercare di valutarli non solo sul piano sanitario e non solo nel breve periodo, contrariamente a quanto sta avvenendo da mesi. Chi si sforza di fare questo tipo di valutazioni è peraltro tacciato nella migliore delle ipotesi di negazionismo e diventa un paria, per cui molti, come spesso accade, ancorché abbiano perplessità in merito a quanto accade, non si espongono per quieto vivere.
Per esempio non dicono, anche se lo pensano, che passeggiare da soli indossando la mascherina in aperta campagna o in montagna (posso testimoniare di avere già visto diverse persone farlo) in situazioni in cui non c'è nessun assembramento e tutt'al più può capitare di incrociare per una frazione di secondo e a distanza di alcuni metri un'altra persona che sta a sua volta passeggiando, è una dimostrazione di paranoia. Ben inteso, chiunque per me deve essere libero di mettere la mascherina ovunque lo ritenga opportuno, ma se lo fa per evitare di contrarre il Covid non vedo a cosa serva se cammina da solo all'aria aperta. Eppure se c'è chi lo fa, è evidente che si sia convinto che il virus sia ovunque.
Tornando al governo, dopo aver istituito i colori (giallo, arancione e rosso) da attribuire alle diverse regioni e a cui corrispondono diversi gradi di restrizioni, adesso, in vista di dicembre e delle festività natalizie, pare che anche i colori non vadano più bene. O meglio, pare che non si potrà più circolare neppure tra regioni gialle.
Secondo il ministro della Salute (lasciate ogni) Speranza, "in questo momento gli spostamenti sono consentiti da zona gialla a zona gialla", ma per Natale "bisogna evitare gli spostamenti non strettamente necessari."
Va da sé che a stabilire cosa sia necessario sarà sempre il governo.
Circolano anche ipotesi di limitare il numero di partecipanti alle cene di famiglia durante le festività natalizie. Suppongo che non sarà possibile entrare con la forza nelle abitazioni private come è usuale in Cina, ma immagino che a qualcuno nel governo non dispiacerebbe l'idea di mandare in giro zelanti vigili urbani per Natale a contare i commensali di casa in casa.
Con tanto di onere a carico dei pagatori di tasse per lo straordinario festivo.
Il problema è che quando la pandemia sarà passata, queste cose assurde e liberticide (molto) probabilmente non lo saranno.
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