Scorie - Bonus o malus?

Ogni anno la scrittura del maxi emendamento alla legge di bilancio che viene poi votato dal Parlamento a scatola chiusa è l'occasione per ogni parlamentare per cercare di inserire provvedimenti di spesa corrente a favore di gruppi di soggetti dai quali ricevere voti.

Quest'anno l'occasione era ancora più ghiotta del solito, dato che sono sospesi i vincoli di bilancio e c'è attesa per 209 miliardi tra prestiti e somme a fondo perduto nell'ambito del cosiddetto Recovery Fund.

E in effetti non manca un lungo elenco di provvedimenti di spesa che sembrano fati apposta per confermare gli stereotipi con i quali l'Italia viene vista a nord delle Alpi e per i quali in molti si lamentano e fanno vittimismo.

Per esempio:

1) bonus 110% prorogato fino al 2022;

2) bonus auto, anch'esso prolungato di un anno ed esteso alle vetture euro 6 e ai veicoli commerciali;

3) bonus smartphone;

4) bonus di 50 euro per l'acquisto di nuovi televisori (tecnologia DVB-T2);

5) bonus mobili;

6) bonus ai diciottenni;

7) bonus bebè;

8) bonus a studenti fuori sede;

9) bonus bici (esteso anche alle cargo bike);

10) bonus rubinetti;

11) bonus occhiali (50 euro per chi ha un Isee sotto 10 mila euro);

12) bonus chef, con un credito di imposta del 40% sull'acquisto di utensili, apparecchiature e per corsi di aggiornamento professionale per cuochi e addetti di ristoranti e alberghi.

E questo per fermarsi solo ai bonus. Inutile dire che la gran parte di questi provvedimenti è votato all'unanimità.

Dovrebbe essere inutile anche dire che qualcuno, prima o poi, dovrà farsi carico dell'altra faccia della medaglia, o malus che dir si voglia; ossia, dovrà pagare il conto.

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