Scorie - La risposta è no

In un articolo sul Sole 24 Ore in cui si occupa di pubblica amministrazione in tempi di Covid-19 e Recovery and resilience facility, Dino Pesole si chiede: "è ipotizzabile che nel combinarsi di fattori a carattere straordinario, come il ricorso al lavoro agile che il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone ha fissato ora ad almeno il 50% nel pubblico impiego, con percentuali più elevate per le amministrazioni «dotate di adeguata capacità organizzativa e digitale», e tendenze irreversibili che tuttavia faticano ad affermarsi (la completa digitalizzazione della Pa), si possa generare un cambio di marcia, culturale, di merito e di metodo in grado di cambiare il volto alla nostra macchina pubblica? Se la risposta fosse affermativa, il boost, la spinta verso il recupero di quote di produttività a beneficio dell'intera economia sarebbe assicurato."

Secondo Pesole, occorre agire sulla formazione manageriale dei dirigenti pubblici, quindi "perché non destinare a questo fine una parte degli stanziamenti in arrivo dal Recovery Fund?"

Pesole ricorda, infine, che i 3,2 milioni di dipendenti pubblici comportano una spesa annua di 170 miliardi, aggiungendo che il "problema tuttavia non è "quanto" si spende ma "come"."

A mio parere, invece, il problema è che, per quanto si spenda, non cambierà mai la mentalità che è intrinseca nello stesso concetto di burocrazia. Non cambierà l'approccio ai problemi e alle attività volto a dare la precedenza alla forma rispetto alla sostanza, a circoscrivere in primo luogo le proprie responsabilità cercando di minimizzarle e di spostarle il più possibile verso altri.

Non cambierà l'appellarsi a commi e sottocommi, circolari ministeriali e altri atti amministrativi vari, concentrandosi su quelli invece che sui risultati delle attività da gestire.

Ogni burocrate che si comporti diversamente sarà un'eccezione alla regola e molto probabilmente non ne trarrà alcun beneficio in termini di carriera. E queste eccezioni non dipendono da quanto si spende in formazione, ma dal fatto che quegli individui sono le persone giuste nel posto sbagliato.

Mi sembra una pia illusione pensare che queste eccezioni possano diventare la regola, perché vorrebbe dire cambiare la natura della burocrazia. Ciò che non credo sia possibile.

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