Scorie - Otelma a palazzo Chigi

"La stima della crescita del Pil è stata rivista al rialzo, ma secondo me arriverà all'1%."
(M. Renzi, 4 ottobre 2015)

"Noi abbiamo fatto lo 0,7 di crescita, poi visto che le cose andavano bene abbiamo fissato lo 0,9%. Secondo me chiudiamo allo 0,8 anche se il Mef sostiene che comunque sarà lo 0,9."
(M. Renzi, 1 dicembre 2015)

Quando, a inizio autunno, il Governo pubblicò la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, aumentò le stime di crescita del Pil per il 2015 da 0,7 a 0,9%. Renzi sosteneva, però, che secondo lui si sarebbe arrivati all'1%.

Per quanto gli econometristi si affannino a elaborare modelli sempre più complessi e parlino delle loro previsioni con fare da scienziati, essendo impossibile prevedere scientificamente l'azione umana è frutto del caso se uno di quei numeri si rivela, ex post, esatto. Di regola le previsioni sono smentite dai dati effettivi. Nel caso di Renzi, poi, pare trattarsi più di una affermazione da avventore di un bar che di quella di uno che ha elaborato un'analisi econometrica. Poco cambia, peraltro.

Quasi sempre le stime di chi governa sono più ottimiste di quelle degli altri analisti, il che è comprensibile, dato che all'aumentare della stima del Pil diminuiscono, a parità di altre condizioni, le previsioni di deficit e debito in rapporto al Pil.

La prima stima a posteriori elaborata dall'Istat si è fermata, però, a una crescita dello 0,7% (o 0,6% se si considera il dato destagionalizzato). Per carità, meglio delle decrescite degli anni addietro, ma non più tardi dello scorso 21 gennaio Renzi affermava che "finendo con il Pil allo 0,8% e non allo 0,9%, l'obiettivo quest'anno dell'1,5-1,6% è credibile, assolutamente alla nostra portata. Ma neanche il mago Otelma può dirglielo".

Date le circostanze mi sa che ci sia spazio per rivalutare il mago Otelma…


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