Scorie - Né alleato, né socio
Intervenendo a diversi eventi di associazioni inmprenditoriali, Giorgia Meloni ha detto che lo Stato "non deve essere un ostacolo per chi ogni giorno si rimbocca le maniche, ma un alleato per chi vuole produrre e investire, questo è quello che facciamo nel nostro lavoro quotidiano".
Ha inoltre sostenuto che tra cittadini e fisco debba esserci "un nuovo rapporto" in cui "si fidino l'uno dell'altro" in un'ottica "di collaborazione e non di contrapposizione" perché "Stato e cittadini siano esattamente come un'azienda: più lavorano bene insieme, più saranno in grado di produrre ricchezza."
Tanta carne al fuoco per me, direi.
A mio parere lo Stato certamente non dovrebbe essere un ostacolo, ma neppure un alleato. Semplicemente non dovrebbe essere nulla. Essendo ciò irrealistico in un orizzonte prevedibile, quanto meno limiti il più possibile la propria azione (per esempio: imposizione di obblighi, divieti, spesa e tassazione), lasciando in pace cittadini e imprese. non serve alcuna alleanza.
Quanto alla collaborazione e alla fiducia tra fisco e pagatori di tasse, si tratta dell'auspicio di (quasi) ogni governante, senza peraltro che cambi il fatto che la posizione dello Stato e quella del privato sono fortemente asimmetriche, con il primo che si riserva il monopolio dell'uso della violenza e il potere di imporre tasse. Sarebbe come chiedere a una preda di avere fiducia nel predatore.
Infine, se Stato e cittadini fossero veramente un'azienda, si sarebbe quanto meno in una situazione da patto leonino, con il "socio" Stato che pretende di stabilire di volta in volta, e a suo insindacabiule giudizio, quanta parte di ricchezza prodotta dalla "società" prelevare per sé. Ricchezza prodotta solo dall'altro socio.
Credo che nessun imprenditore, se non quelli alla ricerca di rendite più o meno parassitarie, vorrebbero un socio del genere.
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