Scorie - Fu vero oltraggio?

Dopo aver sostenuto la necessità di imporre per legge un tetto massimo ai tassi di interesse sulle carte di credito, Erin Lowry è andata alla carica delle commissioni percepite dai broker immobiliari a New York.

A suo dire non solo sono troppo alte, ma sono a carico degli affittuari invece che dei priprietari degli immobili, nonostante siano questi ultimi a dare l'incarico al broker. Anche in questo caso, Lowry la risolverebbe mediante la legislazione, per porre rimedio "al vero oltraggio del settore immobiliare" di New York.

Per quanto a suo parere oltraggioso, se queste commissioni sono accettate da chi cerca casa, significa che la domanda eccede l'offerta. In caso contrario, molti appartamenti rimarrebbero sfitti, costringendo i proprietari ad abbassare i canoni richiesti e i broker a ridurre le commissioni.

Lowry dovrebbe quindi chiedersi se l'offerta possa essere aumentata e, qualora lo fosse, chiedersi se a limitare l'offerta siano le scelte dei proprietari oppure vincoli legislativi, per esempio a costruire nuovi immobili.

Lei stessa riconosce, peraltro, che in quartieri periferici esistono canali di accesso all'affitto senza intermediazione o a commissioni ridotte. Ma se a Manhattan le condizioni sono quelle che ritiene "oltraggiose", significa che c'è comunque una quantità di persone in cerca di appartamento disposte a pagarle.

Al di là del caso specifico, quello che le Lowry di questo mondo (sostanzialmente tutti coloro che hanno una mentalità socialista, a prescindere dal fatto che si riconoscano o meno nella definizione) sembrano non capire è che modificare per via legislativa esiti del mercato che non piacciono ha conseguenze indesiderate. Non di rado, tra l'altro, gli stessi esiti che non piacciono sono dovuti a interventi legislativi precedenti. 

Il tutto senza considerare la compressione al diritto di proprietà, che evidentemente non è una preoccupazione per questi signori (e signore).

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