Scorie - Simboli

Arrivati all'ennesimo penultimatum per il nuovo intervento su Alitalia che farà sanguinare le tasche dei pagatori di tasse, cambia il ministro dello Sviluppo economico, ma la sostanza rimane tristemente la stessa.

Stefano Patuanelli ha sostituito il suo capo politico, Giggino di Maio, da quando il M5S ha formato il governo con il PD.

Dato che i nuovi partner di governo chiedevano discontinuità, Patuanelli ha sentito il dovere di superare il suo predecessore, spingendosi ad affermare che "la volontà di tutto il governo è non accompagnare la procedura di salvataggio ma il rilancio di Alitalia. È simbolo dell'industria italiana come Ferrari."

Fino al mantra del rilancio, vi è a dire il vero una continuità totale tanto con riferimento a Di Maio, quanto con tutti i ministri (in)competenti dei precedenti governi.

Però neppure il ragazzo prodigio di Pomigliano si era mai spinto a fare paragoni come quello fatto da Patuanelli.

Mentre la Ferrari è simbolo dell'industria italiana che primeggia sul mercato nel suo settore a livello globale, Alitalia è il simbolo del peggiore fallimento statalista. Un'azienda in stato di sostanziale fallimento senza soluzione di continuità da decenni, sempre tenuta in vita gravando sui pagatori di tasse.

Se mi si passa un paragone un po' grezzo, la Ferrari è come un ottimo cioccolato. Alitalia ha lo stesso colore, ma non lo stesso odore, e personalmente non consiglierei a nessuno di assaggiarne il sapore.


 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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