Scorie - In quali tasche andranno quei soldi

Di fronte alla discesa dei rendimenti dei titoli di Stato italiani e del loro spread nei confronti di quelli tedeschi, il segretario del PD ha ben pensato di intestarsi il merito.

"Anche per l'ipotesi dell'avvio del nuovo Governo con il Pd i tassi di interesse sui titoli di Stato italiani sono scesi ai minimi storici. Una buona notizia per i conti pubblici quindi per tutti noi. Solo con i risultati dell'asta dei titoli di Stato di stamattina risparmieremo 300 milioni di euro di interessi. Che ora andranno nelle tasche degli italiani."

Indubbiamente il governo che va formandosi risulta più gradito del precedente a chi opera sui BTP, nella convinzione che avrà un rapporto amorevole con le istituzioni europee. 

Il che, peraltro, non significa che sistemerà il bilancio pubblico. Anzi, se i precedenti insegnano qualcosa (vedi, da ultimo, il periodo renziano), la eventuale minore spesa per interessi sarà compensata da altre spese, in modo tale da non ridurre la spesa complessiva. Il che renderà impossibile una reale riduzione delle tasse che sia anche sostenibile nel tempo.

Che Zingaretti cerchi di raccontare che per merito del PD sta succedendo un miracolo è comprensibile, considerando il livello delle esternazioni dei politici già in tempi ordinari. Figurarsi in questo agosto in cui si conferma che al peggio non c'è mai limite.

Tuttavia questi soldi risparmiati non andranno nelle tasche degli italiani. Resterebbero nelle tasche di chi li ha legittimamente guadagnati se solo non fossero spesi diversamente. Ma con ogni probabilità finiranno nelle tasche di consumatori di tasse invece che in quella dei sottoscrittori dei BTP, mentre continueranno a uscire dalle tasche dei pagatori di tasse.

Non è un dettaglio privo di significato, a mio parere.


 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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