Scorie - Per adesso c'è solo la lista della spesa (tanto per cambiare)

Mentre ancora il governo non è stato formato, l'unica cosa nota è che l'accordo programmatico tra M5S e PD corrisponde, tanto per cambiare e mostrare "discontinuità", a una lista della spesa.

Interessante notare che in questi giorni, in concomitanza con l'uscita della euroscettica Lega dal governo, i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi significativamente, e con essi lo spread rispetto ai titoli tedeschi. Tuttavia, leggendo questi proclami di Zingaretti, non parrebbe che i conti pubblici verranno migliorati mediante il contenimento della spesa.

Secondo il segretario del PD, infatti:

"Per i redditi medio-bassi si stanno studiando formule per la formazione gratuita per i figli di famiglie con reddito medio basso dall'asilo nido all'università."

Inoltre:

"C'è il tema della sanità pubblica, perché sappiamo che l'innalzamento dell'età media della popolazione rende fondamentale il riaprire la discussione sulla qualità dei servizi e di un investimento che noi abbiamo quantificato di almeno 10 miliardi per i prossimi 10 anni."

Oltre a "investire sulle forze dell'ordine".

Anche qualora fossero ridotte le voci di spesa aumentate su spinta leghista (per esempio per quota 100), si tratta di uscite che assorbirebbero un multiplo del risparmio da calo dello spread, il quale peraltro non può essere considerato strutturale in costanza di un debito che supera il 130% del Pil.

Quindi o aumenteranno le tasse per qualcuno, oppure non ci sarà nessuna riduzione del rapporto tra debito e Pil, come peraltro già in passato.

Però sembrano tutti felici e contenti, perché anche se i conti pubblici non saranno sistemati, si procederà dichiarandosi fieramente europeisti.

Il che mi induce a una duplice considerazione. Da un lato, la differenza in fatto di spesa tra i precedenti partner di governo del M5S e quelli attuali si può ricondurre a questa metafora: i precedenti erano soliti farle rumorose, mentre quelli attuali le fanno silenziose. Ma attenzione a dare prevalenza alla forma invece che alla sostanza: quelle silenziose, di solito, sono anche le più fetide. 

Dall'altro, questo la dice lunga sull'acume di chi ha per mesi straparlato di piani B, minibot e altre cose del genere, ottenendo come unico risultato l'aumento del costo del debito, senza rendersi conto che chi è molto indebitato, o ha la potenza militare degli Stati Uniti (posto che quelle di cui sopra resterebbero a mio parere delle stupidate), oppure non può permettersi di giocare a fare il doberman essendo un chihuahua.



 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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