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Scorie - Lindipendenza e la credibilità della FED

 Continuando con il filone dell'attacco all'indipendenza della Federal Reserve, l'opinionista di Bloomberg Jonathan Levin sostiene che i voti in dissenso espressi dai membri del FOMC vicini a Trump sarebbero interpretati come politicamente motivati. Il che è con ogni probabilità vero, ma riguarda tutti i membri di quel comitato, chi più chi meno. Perché in ultima analisi nessuno di loro non ha opinioni politiche. Però pare che chi ha il cuore che batte per i democratici esprima le sue posizioni come banchiere centrale senza alcun condizionamento. Come no. Ma se la Fed viene percepita progressivamente come dipendente dal governo, allora perde credibilità, sostiene Levin (in ottima compagnia, tra l'altro). E senza credibilità sono guai. " La credibilità è il più grande asset della Fed nel combattere l'inflazione, una profezia che si autoavvera e che si inasprisce nelle società che perdono fiducia nelle proprie istituzioni. " L'affermazione di Levin, anc...

Scorie - Sanchez l'assicuratore (con i soldi altrui)

 Durante un incontro con i parlamentari del suo partito, il capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato tre misure volte a migliorare l'accesso dei giovani alla casa.  Si va dal triplicare i fondi per l'edilizia abitativa per quelle regioni che si impegnano a fare altrettanto, a un'assicurazione contro il mancato pagamento dell'affitto, oltre a " un aiuto all'affitto con opzione di acquisto di quasi 30.000 euro per sostenere i giovani nel percorso verso la proprietà ". Siccome neanche questi pasti sono gratis, se non per i beneficiari, la generalità dei pagatori di tasse spagnoli pagherà il conto.  A parte l'aspetto redistributivo, che ha come altra faccia della medaglia la violazione del diritto di proprietà di chi sarà costretto a pagare il conto, questo genere di provvedimenti incentiva anche comportamenti incauti, essendo ridotte le conseguenze a carico di chi agisce. Prendiamo, per esempio, l'assicurazione contro il mancato pagame...

Scorie - Sui tassi dei mutui

 Secondo la Fabi, il sindacato dei bancari più influente, le banche non hanno trasferito ai neo mutuatari i ribassi dei tassi di interesse disposti dalla BCE a partire da giugno 2024. " Le banche hanno di fatto smesso di trasferire alla clientela i benefici derivanti dalla riduzione del costo del denaro, preferendo preservare i margini di profitto ", spiegano dalla Fabi. Il tasso annuo effettivo globale (TAEG) resta al 3,61%, con un range compreso tra 3,6 e 3,9 per cento a fronte di 2 punti percentuali di riduzioni effettuati dalla BCE. " Il differenziale tra tasso Bce e interessi bancari, nei nostri confini, resta superiore a 1,6 punti percentuali, segno che qualcosa si è interrotto nella cinghia di trasmissione della politica monetaria ", ammonisce il sindacato. Con sentenza finale del segretario generale Lando Maria Sileoni, secondo il quale " l'acquisto della casa, soprattutto per i giovani, sembra ormai un miraggio: tassi più alti, accesso difficile, ...

Scorie - La favola delle tasse come manifestazione di appartenenza

 Uno dei mantra che spesso si sente ripetere a proposito di Unione europea è quello che riguarda il superamento del voto unanime per deliberare su molte materie, tra le quali quelle fiscali. Il superamento dell'unanimità renderebbe molto più semplice deliberare provvedimenti per aumentare le codiddette "risorse proprie" dell'Ue. Tali sarebbero le entrate che non derivano da trasferimenti degli Stati membri, ma da imposte e tasse che gli Stati membri riscuotono per conto della Ue.  In ultima analisi, però, è evidente che si tratta sempre di risorse che escono dalle tasche dei pagatori di tasse. Perorando la causa delle fiscalità europea, Marco Allena, professore ordinario di diritto tributario all'Università Cattolica del Sacro Cuore, scrive, tra le altre cose, che la regola dell'unanimità è inaccettabile perché " il tributo da tempo non è espressione di mera soggezione all'autorità («Haec sunt notae captivitatis», Tertulliano), ma strumento di partec...

Scorie - Ursula lancia i dispositivi EEE

Che uno sia un car guy o semplicemente uno che trova poco pratici o inaccessibili i dispositivi elettrici a quattro ruote, non dovrebbe mai dimenticare che il Green Deal europeo porta la firma (sciagurata) di Frans Timmermans, ma costui non è evidentemente l'unico responsabile, essendo la stessa responsabilità condivisa con la Commissione di cui faceva parte, a partire dalla presidente Ursula von der Leyen. Oltre alla maggioranza politica che sosteneva quella Commissione. Si dà il caso che l'attuale Commissione sia ancora guidata da Ursula von der Leyen, che fin dall'esordio proclamò di voler semplificare la normativa e ammorbidire le rigidità del Green Deal, anche se finora ci sono state solo chiacchiere.  Adesso se ne esce (lo ha fatto nel recente Discorso sullo stato dell'Unione) con l'idea dell'auto elettrica europea. " Credo che l'Europa dovrebbe avere la propria auto elettrica. E come ecologica: pulita, efficiente e leggera. E come economica: acce...

Scorie - Quante (pseudo) ragioni per introdurre le monete fiat digitali

  Nel consueto articolo della rubrica "Falchi & Colombe" sul Sole 24 Ore del sabato, Donato Masciandaro esoredisce scrivendo che l'euro digitale " è un investimento pubblico che va fatto subito. L'Unione deve avere al contempo l'euro cartaceo e quello digitale, perché meno si utilizza la moneta pubblica, più è alto il rischio di divenire ostaggio delle monete private ed estere, magari senza accorgersene, anzi favorendole. È una sorta di sindrome di Stoccolma, ed è quello che sta proprio accadendo in Svezia. " E sì, lo spauracchio delle stablecoin private sta spingendo molti fautori della moneta fiat pubblica a invocare l'euro digitale come difesa contro il controllo della banca centrale sulla moneta. E perfino a rivalutare (almeno apparentemente) il contante, dopo anni in cui è stato strumento contro cui "lottare". Masciandaro cita il caso della Svezia, dove il contante è quasi sparito, peraltro sostituito per lo più da pagamenti elet...

Scorie - Il servizio della Fed agli americani (2)

 Tra gli opinionisti di Bloomberg l'attuale amministrazione statunitense non riscuote molto successo. Fondamentalmente non ne combina una giusta, stando a quanto si legge. Ovviamente Trump e i suoi ministri sono criticabili e ci sono diversi motivi per farlo, anche se il punto di vista dal quale lo faccio io è spesso diametralmente opposto a quello di chi scrive quegli articoli. Da ultimo il noto difensore della Federal Reserve Jonathan Levin ha rimproverato il segretario al Tesoro per aver scritto un saggio ("The Fed's New "Gain-of-Function" Monetary Policy", su The International Economy) in cui critica l'operato della banca centrale, soprattutto a partire dagli interventi del 2008. Secondo Levin, Scott Bessent " dovrebbe dare credito ai banchieri centrali per il tremendo successo " dell'economia americana. Scrive Levin: " Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha trovato un capro espiatorio per ogni problema economico americano degli...