Scorie - Lindipendenza e la credibilità della FED
Continuando con il filone dell'attacco all'indipendenza della Federal Reserve, l'opinionista di Bloomberg Jonathan Levin sostiene che i voti in dissenso espressi dai membri del FOMC vicini a Trump sarebbero interpretati come politicamente motivati. Il che è con ogni probabilità vero, ma riguarda tutti i membri di quel comitato, chi più chi meno. Perché in ultima analisi nessuno di loro non ha opinioni politiche. Però pare che chi ha il cuore che batte per i democratici esprima le sue posizioni come banchiere centrale senza alcun condizionamento. Come no. Ma se la Fed viene percepita progressivamente come dipendente dal governo, allora perde credibilità, sostiene Levin (in ottima compagnia, tra l'altro). E senza credibilità sono guai. " La credibilità è il più grande asset della Fed nel combattere l'inflazione, una profezia che si autoavvera e che si inasprisce nelle società che perdono fiducia nelle proprie istituzioni. " L'affermazione di Levin, anc...