Scorie - Se il problema fosse essere cool
Come vado segnalando da tempo, Bloomberg è un megafono per l'ambientalismo più dogmatico in circolazione. La cosa interessante è che taccia di fare disimformazione chiunque non sia totalmente allineato, mettendo sullo stesso piano persone che sparano evidenti idiozie e coloro che, anche avendo competenze scientifiche specifiche, nutrono qualche perplessità sui tempi della transizione.
Da ultimo Mary Ellen Klas ha scritto un articolo in cui considera che la sola prospettiva della rielezione di Donald Trump stia costando posti di lavoro e sia dietro il calo delle vendite ai auto elettriche.
A suo parere, "il passo indietro verso l'energia pulita sta costando posti di lavoro. Trump ha chiesto l'eliminazione dei crediti d'imposta sull'energia pulita contenuti nell'Inflation Reduction Act e ha promesso di tagliare gli incentivi per i veicoli elettrici se verrà eletto. È diventato poco cool per chiunque sostenga Trump possedere un veicolo elettrico. Non sorprende quindi che le vendite di veicoli elettrici siano molto al di sotto delle aspettative e che le case automobilistiche, tra cui Tesla, Ford e General Motors, abbiano ridotto o ritardato la produzione. Il calo delle vendite di veicoli elettrici ha portato Rivian Automotive a sospendere a tempo indeterminato la costruzione di un impianto di produzione da 5 miliardi di dollari in Georgia. E nella Carolina del Sud, Albemarle Corp. ha sospeso i piani per avviare un impianto da 1,3 miliardi di dollari per la produzione di batterie per veicoli elettrici."
Ci sono alcune cose che Klas non dice, ma che sono evidenti comunque la si pensi.
In primo luogo, se la riduzione o eliminazione di incentivi fiscali riduce la domanda di un determinato prodotto e i posti di lavoro a esso associati, significa che non c'è una genuina domanda di mercato. Sarebbe bene, inoltre, considerare che gli incentivi contenuti nell'Inflation Reduction Act non sono un pasto gratis, essendo elargiti a suon di deficit da centinaia di miliardi che stanno ingrossando il debito federale a un ritmo mai visto in tempi di pace. I pagatori di tasse il conto lo dovranno saldare.
In secondo luogo, appare francamente poco credibile che il calo delle vendite di auto elettriche sia attribuibile ai trumpiani che non voglioni apparire "poco cool" agli occhi di Donald. Non escludo che ci siano anche casi del genere, ma ciò non rappresenta la vera causa del calo delle vendite.
Il fatto è che le vendite calano perché le promesse connesse alle auto elettriche continuano a non avverarsi, e perché continuano a essere dannatamente più costose (e con i ben noti altri problemi) di quelle con motore endotermico.
Tra l'altro, anche sostituendo l'intero parco auto all'istante, il problema non sarebbe risolto. Trasporti pesanti, navali e aerei sono il problema delle emissioni nei trasporti, e qui siamo abbastanza indietro, ancor più che nelle auto.
Le stesse case automobilistiche, dopo aver perso miliardi, stanno ridimensionando i loro propositi green, semplicemente perché la domanda non è sufficiente già con gli incentivi, figuriamoci senza.
Citare casi come Rivian, poi, è del tutto fuori luogo. Quella è un'azienda che fin qui ha dimostrato di non riuscire a camminare sulle proprie gambe. E i soldi degli investitori prima o poi finiscono, anche in presenza di incentivi.
Tutto ciò detto, se è con articoli del genere che certi ambientsalisti credono di portare acqua alla loro causa, auguri.
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