Scorie - 1000 miliardi di yuan per rimandare il problema
Quando si parla di dati di economici provenienti dalla Cina, i numeri vanno sempre presi con le molle. La trasparenza è carente e i dubbi sul fatto che i dati siano "massaggiati" dalle autorità sono legittimi.
Da ultimo c'è fermento sui mercati finanziari per la (nuova) maxi emissione di titoli di Stato speciali per un importo complessivo di 1000 miliardi di yuan, pari a circa 138 miliardi di dollari. L'emissione avverrà in tranche da 30 anni per 600 miliardi di yuan, a 20 anni per 300 miliardi e a 50 anni per 100 miliardi.
Sono "speciali" in quanto possono essere usati per qualsiasi scopo (e questo, a dire il vero, non è poi così speciale) e non rientrano nel calcolo del deficit pubblico.
Come ho osservato più volte per i sogni dei tossici da spesa pubblica del vecchio continente, soprattutto per la tribù di stanza a sud delle Alpi, escludere una spesa finanziata con debito pubblico dal calcolo del deficit non materializza alcuna magia.
Semplicemente allontana la rappresentazione contabile di un fenomeno dalla realtà dei fatti. Quello che, nel settore privato, tende a essere considerato un reato perche porta a redigere bilanci falsi.
Non è ancora del tutto chiaro cosa farà il governo cinese con il denaro riveniente da questa maxi emissione, ma la speranza di molti è che serva a socializzare le perdite del settore immobiliare, pompato per anni fino allo scoppio della bolla, ancorché il governo cerchi di contenere la produzione di macerie.
Ovviamente non sarà un pasto gratis, quanto meno non per tutti. Qualcuno mangerà e qualcun altro pagherà il conto, ancorché in futuro. E ovviamente le risorse reali necessarie a finanziare quella spesa non potranno essere destinate ad altri impieghi. E questo non si vedrà, come avrebbe detto Bastiat.
L'emissione risolverà i problemi accumulatisi negli anni? No. Semplicemente li rimanderà, aggravandoli. Come sempre in questi casi.
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