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Visualizzazione dei post da 2024

Scorie - I sacertodi della DEI non hanno imparato nulla dalla (ri)elezione di Trump

Donald Trump non è ancora (ri)entrato alla Casa Bianca da presidente che i sacerdoti di Diversity, Equity and Inclusion (DEI) intasano i mezzi di informazione di piagnistei. Su Bloomberg, per esempio, mi sono imbattuto in un articolo della a me sconosciuta Anna Gifty Opoku-Agyeman, che paventa l'allargamento del gap di ricchezza tra razze se si accentuerà l'attacco alla DEI. Con argomentazioni tipicamente socialiste, oltre che illogiche. Per esempio, parrebbe che " la generazione di ricchezza negli Stati Uniti dipenda storicamente da tre fattori: istruzione, lavori ben retribuiti e investimenti profittevoli. " In realtà sono gli investimenti profittevoli che consentono lavori ben retribuiti e anche, di conseguenza, migliore istruzione (anche quando quest'ultima è finanziata dalle tasse). Ci viene detto anche che la DEI non vada a detrimento del merito e delle competenze. Ma questo è logicamente impossibile, perché se considerazioni in merito alla razza, al genere

Scorie - Se fosse davvero uno su tre sarebbe preoccupante

Apprendo dai risultati di una ricerca commissionata da Anas che solo il 34,7% degli italiani ritiene utile rispettare i limiti di velocità, con il 51% che ritiene che non sia pericoloso superarli. I più leggeranno con tono allarmato questi dati, non senza una certa dose di ipocrisia. Al contrario, a me pare molto alta la percentuale di chi dice che sia utile rispettarli. Credo non sia da escludere che si tratti di risposte date per non apparire automobilisti indisciplinati. Ma tant'è. I limiti di velocità sono ormai sempre più spesso posti a livelli che poco hanno a che vedere con la sicurezza, se a l'automobile è in condizioni efficienti e chi la guida è capace di farlo. E ovviamente occorre considerare anche il fattore traffico.  In sostanza, non credo esista una risposta valida per chiunque e in qualunque condizione, ma quando le condizioni della strada sono buone, non c'è gran traffico e c'è buona visibilità, vorrei vedere se davvero oltre un italiano su tre rispett

Scorie - Quelli che paventano l'arrivo della dittatura, ma vogliono la dittatura sanitaria

Nel quotidiano esercizio di faticosa elaborazione del lutto, gli opinionisti di Bloomberg si esercitano nel prospettare la fine del mondo a partire da quando, fra un paio di mesi, Donald Trump inizierà il suo secondo mandato presidenziale.  Le avisaglie della fine del mondo si riescono già a scorgere constatando le nomine che il presidente eletto sta annunciando. Tra le quali quella di Robert Kennedy Jr. alla sanità.  Kennedy, oltre al reato di tradire la militanza democratica della sua famiglia, è accusato di essere un incompetente, un diffusore di disinformazione e teorie cospiratorie, nonché un no vax.  Una quantità di capi d'imputazione che, se dipendesse da una giuria formata dagli opinionisti di Bloomberg, dovrebbe portare Kennedy direttamente nel braccio della morte. Lisa Jarvis, per esempio, è allarmata da questa affermazione di Kennedy riguardo ai vaccini: " Se i vaccini funzionano per qualcuno, non sarò io a proibirli. Le persone dovrebbero poter scegliere, e la scel

Scorie - La vittoria di Trump è solo una battuta d'arresto per il fronte woke

All'indomani delle elezioni presidenziali statunitensi (stra)vinte da Donald Trump, in molti si sono affrettati a identificare nel rigetto dell'eccessivo "wokeism" una delle motivazioni principali dell'esito elettorale. In effetti diversi sondaggi post voto attestano che questa motivazione è in testa alle determinanti del successo di Trump, assieme all'inflazione che, in barba a uno dei provvedimenti legislativi più costosi dell'era Biden, non è stata ridotta a sufficienza per compensare la perdita di potere d'acquisto degli ultimi tre anni. Io stesso, che di queste elezioni ho apprezzato la sconfitta di Harris più che la vittoria di Trump, ho sorriso alla evidente reazione da indigestione di DEI e altri fanatismi woke che si è manifestata alle urne. Tuttavia Trump potrà cambiare qualcosa sulle follie dell'ambientalismo talebano, per esempio, ma difficilmente a livello di scuola e università cambierà qualcosa. La maggior parte dei docenti era e res

Scorie - Basta col disco rotto degli incentivi alle EV

Non passa mese in cu ino nsi registri un calo delle immatricolazioni di nuove automobili, con la quota di mercato delle full electric che, con buona pace dei Timmermans di questo mondo, resta attorno a un (giustamente!) misero 4%.  I motivi sono abbastanza noti e ricorrenti, per cui non mi ci soffermerò più di tanto. Ma, in sostanza, le auto elettriche costano troppo per l'automobilista medio e, checché ne dicano i cantori, non sono considerate un prodotto migliore da chi guida. Altrimenti non ci sarebbe questa domanda asfittica. Da anni ormai il mercato vive di ondate di doping da incentivi, che, come ho più volte sostenuto, funzionano (a prescindere da ciò che si possa pensare in merito alla loro (in)opportunità) solo se riservati a una platea contenuta. Altrimenti i costi per la generalità dei pagatori di tasse diventano eccessivi. Eppure dal lato dell'offerta, dopo aver clamorosamente sbagliato i calcoli sull'appoggio ovino alla transizione forzosa, l'unica cosa che

Scorie - Togliere la concorrenza fiscale per aumentare la (in)giustizia sociale

Superare il principio di unanimità è il mantra di chi vorrebbe maggiore centralizzazione delle decisioni a livello di Unione europea, non da oggi. Lo inserisce nella lista delle cose da fare anche il citatissimo rapporto Draghi, ripreso da Franco Gallo per sostenere alcune proposte a mio parere indigeribili (ma potrei dire anche incommestibili). Secondo Gallo andrebbe superaro il principio di unanimità nel campo tributario, in nome di un " ambiente fiscale equo per tutti ". Il fisco viola il principio di non aggressione, per cui l'iniquità nei confronti del pagatore di tasse è inevitabile. Ma invece di rilevare questa iniquità, i Gallo di questo mondo ritengono che per avere un fisco più equo debba essere ancora più redisributivo di quanto non sia già e, soprattutto, dovrebbe essere superata la "t ax competition tra gli Stati ". Il che è curioso, considerando che Gallo prende spunto da un rapporto sulla competitività. Va bene essere competitivi, par di capire, m

Scorie - Pompe di calore, tecnologia non indolore

Assoclima, associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione, ha rivolto un appello al Governo per chiedere un rafforzamento delle misure a sostegno delle pompe di calore, ossia incentivi alla domanda. " Negli ultimi due anni il settore ha registrato un crollo delle vendite ", rende noto Assoclima. In Italia la contrazione tra 2022 e 2024 supera il 70%. Il tutto a causa della " fine del Superbonus, l'evoluzione dei regimi di sostegno ai consumatori e i prezzi bassi del gas ." Il problema delle pompe di calore è che hanno costi di acquisizione e installazione di gran lunga superiori alle alternative, oltre tutto con rese anche molto inferiori a basse temperature. Quindi d'inverno non sono proprio il massimo, a meno che uno non viva in zone dal clima mite tutto l'anno. Il primo svantaggio potrebbe essere colmato con gli incentivi, il secondo no.  Ma anche la questione degli incentivi porta sempre allo stesso problema: non sono un pasto gratis, in

Scorie - Più Risorse proprie = più tasse

Tempo di audizioni all'Europarlamento per i neo commissari europei. Il polacco Piotr Serafin, designato al Bilancio, ha sostenuto, tra le altre cose, che lavorerà su tema delle risorse proprie, perché "progressi su questo fronte ci sono stati ma sono stati insufficienti. Il tempo incalza, mi attendo che il consiglio riprenda il lavoro sulla questione al più tardi all'inizio dell'anno prossimo ." L'alternativa sarebbe " aumentare i contributi nazionali al bilancio Ue ." Il che è indubbiamente vero. Come altrettanto vero è che la distribuzione degli oneri sarebbe certamente diversa, ma il peso complessivo a carico dei pagatori di tasse non cambierebbe a seconda delle alternative. E sarebbe destinato ad aumentare, perché le cosiddette risorse proprie, ossia tasse europee, non sostituirebbero quelle nazionali, ma si aggiungerebbero alle stesse. Un elemento che non viene mai esplicitato, ma che è inevitabile se gli Stati nazionali continuano a fare di tut

Scorie - L'orgoglio della sconfitta

" Sono orgogliosa della campagna che ho condotto ", ha detto Kamala Harris dopo aver preso cappotto alle elezioni presidenziali statunitensi. Dopo essere stata (tenuta?) all'ombra di un sempre meno lucido (qualcuno potrebbe dire che sto usando un eufemismo e avrebbe ragione) Joe Biden, il cui passo era oltre tutto ogni giorno più malfermo, Harris è stata nominata come candidata alla presidenza mediante decisione dei vertici del Partito Democratico, che nel frattempo hanno spinto Biden a ritirarsi dalla corsa.  Da quel giorno di luglio, Harris è diventata una bambina prodigio per gran parte della stampa americana (e non solo). Non passava giorno in cui non si leggesse di quanto era brava, quanti milioni di dollari stesse raccogliendo la sua campagna, quanto avrebbe beneficiato dei voti delle minoranze varie, oltre che di pressoché tutte le donne. Ovviamente l'avversario era qualcosa di peggio del diavolo in versione fascista e solo dei deficienti avrebbero potuto (ri)v

Scorie - Quelli che le tasse (degli altri) non sono mai abbastanza

Di tanto in tanto il Sole 24 del Lunedì si occupa dei regimi fiscali che diversi Stati riservano a persone in età da lavoro o pensionati che trasferiscano la residenza fiscale nel loro territorio. E puntualmente capita di leggere opinioni, a commento dei fatti, che accatastano l'intero armamentario socialista in materia. Angelo Mincuzzi si occupa spesso di questioni fiscali, vedendo reati pressoché ogni volta che un individuo o un'impresa cercano di pagare meno tasse possibile. Un atteggiamento sinmile a quello dell'Agenzia delle entrate, che vede abuso del diritto ogni volta che, a fornte di diverse opzioni, il pagatore di tasse sceglie quella che minimizza l'esborso. In questo caso la pretesa sarebbe quella che il pagatori di tasse vestisse sempre i panni di Tafazzi, con una mano scegliendo l'opzione più esosa e con l'altra randellandosi i testicoli. Stando al tema della tanto criticata concorrenza tra Stati per attrarre individui facoltosi e partendo dalla de

Scorie - Dimagrire a spese altrui

E' noto che in ogni campagna elettorale le promesse di pasti gratis si sprecano, senza particolari distinzioni di parte. A meno di un mese dalle elezioni presidenziali statunitensi, per esempio, la gara tra i due candidati è a chi farà più migliaia di miliardi di nuovo deficit. In Brasile, nel frattempo, il socialdemocratico Eduardo Paes è appena stato rieletto sindaco di Rio de Janeiro al primo turno, e il pezzo forte della sua campagna elettorale è stato promettere di distribuire gratuitamente il farmaco Ozempic, che riduce la fame e aiuta a dimagrire. " L'anno prossimo il brevetto sarà aperto, esisterà il generico e io lo renderò disponibile a tutti ", ha affermato Paes. In realtà Paes, al pari di ogni altro rapresentante di una delle varie articolazioni dello Stato, non renderà gratuito il farmaco (ammesso che mantenga la promessa) utilizzando risorse proprie, bensì usando quelle prelevate mediante tassazione a una parte dei cittadini attuali o futuri di Rio. Para

Scorie - Marketing, comunicazione e supercazzole

Leggo sempre con interesse, misto a scetticismo, gli articoli che si occupano di comunicazione e marketing. E qui devo subito precisare che, fin dai tempi dell'università, evitai accuratamente il percorso in marketing, perché mi sembrava intriso di supercazzole. Un giudizio indubbimente troppo drastico, ma tant'è. Però poi leggo cose di questo tipo: " Oggi l'azienda non solo fa politica, ma risponde alle sfide sociali posizionandosi rispetto al purpose. Guarda a ciò che accade all'esterno, si interroga sui sistemi di welfare, si colloca come attore sociale. Emerge una consapevolezza forte: le organizzazioni non sono più soltanto luoghi di trasformazione del valore finanziario, ma accompagnano la società nelle sfide sociali. È lo stakeholders capitalism che spinge gli investitori ad assumere un ruolo da attivista, prendendo posizione sui temi del momento. Siamo in una fase di transizione e il ruolo delle aziende non è più confinabile alla mera azione finanziaria. In

Scorie - Non basta farsi la propria agenzia di rating per diventare più solvibili

Mi ha incuriosito la notizia che sarà costituita la Africa Credit Rating Agency (AfCRA), una nuova agenzia di rating dell'Unione africana che secondo Akinwumi Adesina, presidente della Banca africana di sviluppo, sarà un " contrappeso alle agenzie di credito esistenti " che non sarebbero in grado o non vorrebbero capire in modo adeguato il reale rischio di credito di diversi emittenti sovrani africani. L'obiettivo sarebbe quello di migliorare la conoscenza di questi emittenti da parte degli investitori, che si suppone finanzierebbero poi i debiti pubblici a condizioni meno onerose.  Quello delle agenzie di rating è un esempio di come un servizio che nacque oltre un secolo fa su basi di mercato e per soddisfare l'esigenza dei finanziatori di conoscere lo stato di affidabilità dei debitori sia stato nel corso dei decenni rovinato dall'interventismo pubblico. Se ne parlò molto in occasione della crisi del 2007/2008, allorquando i rating elevati attribuiti a carto

Scorie - Non ci saranno nuove tasse, ma aumenteranno quelle vecchie

" Come promesso non ci saranno nuove tasse ", ha detto Giorgia Meloni in merito alla prossima legge di bilancio. Se per "nuove" intende dire che non erano applicate in precedenza, ossia che saranno introdotte con questa manovra, temo che si tratti di un sofisma, a voler essere generosi. In effetti il "contributo" da 3,5 miliardi a carico di banche e assicurazioni è una riedizione di espedienti per ancicipare cassa, diluendo nel tempo la deducibilità di elementi passivi di conto economico, e anticipando il versamento dell'imposta di bollo (che peraltro è a carico degli assicurati) sulle polizze dei rami terzo e quinto. E non è nuova neppure la tassazione delle plusvalenze realizzate su criptoattività, ma il passaggio dell'aliquota dal 26 al 42%, annunciata dal viceministro Maurizo Leo, non credo renda contenti coloro che saranno chiamati a pagare il conto. Per non parlare dei tanti piccoli ritocchi che finiscono per aumentare il gettito riducendo le

Scorie - Per chi chiedono soldi

Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, sta ricevendo critiche praticamente da tutte le parti, soprattutto a sud delle Alpi. Non sempre totalmente condivisibili, a mio parere. Per esempio, quando sostiene che non è con un aumento dei dazi alle auto cinesi che si risolve il problema della minore competitività delle case automobilistiche europee.  Personalmente resto dell'idea che i produttori europei abbiano fatto male i conti quando hanno deciso di allinearsi ai diktat dei Timmermans che hanno gravemente imposto per via legislativa il suicidio del settore nel Vecchio continente. Credendo di poter contare su incentivi che non avrebbero mai potuto essere sostenibili economicamente, non hanno fatto nulla per contrastare le follie del Green Deal. Adesso si trovano, chi più chi meno, con investimenti miliardari nello sviluppo di auto elettriche per le quali sul mercato non c'è domanda sufficiente, oltre a dover fare i conti con limiti di emissioni che, a partire dal p

Scorie - Alla fine è sempre una questione di tasse altrui

Nel dibattito sulla autonomia differenziata, ho letto un articolo di Floriana Cerniglia, docente di Economia Politica all'Università Cattolica di Milano, che nutre perplessità, per usare un eufemismo. Ma qualcosa non torna nel suo argomentare. " Tutti i progetti di decentramento devono sempre misurarsi con la distribuzione territoriale delle risorse: bisogna finanziare una spesa decentrata grosso modo uniforme (perché mai i fabbisogni di spesa/diritti dovrebbero essere diversi tra le Regioni?) e assicurare ai governi locali entrate sufficienti con tributi locali e trasferimenti perequativi per i territori con minore gettito fiscale. L'attuazione di questo principio cardine del federalismo fiscale, sancito nell'articolo 119 della Costituzione, è impresa ardua. " Il fatto è che, secondo Istat, oggi la spesa pubblica pro capite non solo non è uniforme, ma è superiore nelle regioni tra le più contrarie all'autonomia. Il tutto volendo tacere sull'implicita parz

Scorie - Il (nauseabondo) marketing DEI

Uno dei paradossi del dogma (perché di quello si tratta) della Diversity Equity and Inclusion è la sostanziale intolleranza verso coloro (e non di rado sono la maggioranza) che non condividono la sue forzate sovrarappresentazioni di minoranze in contesti nei quali, nel mondo reale, la loro presenza è, appunto minoritaria. Al posto della tolleranza e dell'adesione al principio di non aggressione, si vuole imporre a tutti quanti un concetto di inclusione che finisce per generare reazioni allergiche anche in coloro che non hanno nessun pregiudizio nei confronti delle minoranze che il dogma ritnene debbano essere per forza incluse in ogni contesto. E così i fautori del dogma si stupiscono se una maggioranza di persone non gradisce che gli assistenti vocali abbiano una voce "non binaria", ossia non nitidamente da uomo o da donna. Un fenomeno che le Nazioni Unite (e questo dovrebbe far riflettere sull'utilità di questa istituzione) ritengono " una stortura ". Ma i

Scorie - Il "contributo" che non sarebbe tale

In tempi in cui il governo sta cercando fonti di entrata ipotizzando "contributi" da parte di banche, assicurzioni e aziende partecipate, i vertici dei settori che dovrebbero "contribuire" cercano di schivare il colpo. Comprensibilmente. L'importante è capire come ciò venga fatto. Prendiamo l'associazione delle assicurazioni, l'Ania, che per bocca della presidente Maria Bianca Farina propone al governo di estendere l'obbligo di assicurazione contro catastrofi naturali a tutte le imprese e alle abitazioni private, oltre a imporre assicurazioni sanitarie e adesione a forme di previdenza complementare. Il tutto rappresenterebbe " un contributo del settore assicurativo funzionale ad aumentare la protezione di cittadini nella logica di una partnership che riduca gli impegni futuri di spesa del settore pubblico ." Il ragionamento sottostante è più o meno questo: maggiori coperture assicurative ridurrebbero la spesa pubblica e aumenterebbero il ge

Scorie - Le (non) opportunità dell'elettrificazione

Il rapporto Draghi sulla competitività dell'Unione europea è stato pubblicato da un mese, e da allora è citato pressoché in ogni articolo o intervento che riguarda le vicende comunitarie. Prima era stato il turno del rapporto Letta. Non è affatto improbabile che l'unico utilizzo di questi rapporti consista nel fornire materiale per articoli e convegni, il che non è detto che sia un male, peraltro. Fatto sta che se si vuole perorare la causa di un rafforzamento delle decisioni basate a Bruxelles, citare il rapporto Draghi è un must, in questo periodo. Lo fanno Riccardo Rovelli e Andrea Tilche dell'Università di Bologna, in un articolo che riguarda la strategia che la Ue dovrebbe darsi per favorire il passaggio all'auto elettrica. Gli autori ricordano che il rapporto Draghi " sottolinea che la transizione energetica, se gestita con intelligenza e tempestività, è soprattutto un'opportunità per la crescita – tutto il contrario che perseguire la decarbonizzazione al

Scorie - Con i tetti ai prezzi non si abbassa l'inflazione

Da decenni i sinistrorsi di ogni dove vanno ripetendo che i problemi di Cuba non sono dovuti al fallimento del socialismo, ma all'embrago imposto dagli Stati Uniti. Il quale certamente bene non fa, ma non è l'unica né la principale causa dei malanni cubani. Volendo soprassedere sulla sostanziale mancanza di libertà, che pure non è un dettaglio di poco conto, anche il soccorso esterno di altri paradisi socialisti non dà più i frutti di un tempo. Si pensi, per fare un solo esempio, al Venezuela, che riforniva Cuba di petrolio a prezzo d'affezione e che è a sua volta alle prese con i disastri del suo ultraventennale esperimento chavista. Adesso il governo sta additando le piccole imprese come responsabili dei rincari dei prezzi, e le multa per non aver rispettato i tetti imposti dal governo su pollo, olio, salsicce, latte in polvere, pasta e detersivi. La viceministra dell'Economia, Mildrey Granadillo de la Torre riferisce che negli ultimi due mesi sono state comminate 137

Scorie - Come non uscire da una balance sheet recession

Paragonando i recenti sviluppi dell'economia cinese con l'esperienza giapponese a partire dai primi anni Novanta (dopo lo scoppio di una enorme bolla su immobili terreni e attività finanziarie), Richard Koo ritiene che la Cina si trovi in una "balance sheet recession", ossia in una situazione in cui famiglie e imprese hanno debiti superiori al valore delle attività acquistate mediante quei debiti. Attività che nel frattempo si sono più o meno fortemente svalutate, creando stress finanziario (e anche insolvenze).  In una situazione del genere ogni risorsa non consumata viene destinata a ripagare il debito, quindi la domanda di credito è bassa anche in presenza di tassi di interesse azzerati o negativi.  Secondo Koo, in presenza di una "balance sheet recession" si crea una spirale deflattiva, perché il settore privato produce un eccesso di risparmio che non viene investito. Deve quindi intervenire il debitore di ultima istanza, ossia lo Stato, che emette titol

Scorie - Tu chiamalo, se vuoi, allineamento

Pochi giorni fa ho commentato le intenzioni del neo governo francese di aumentare la tassazione su grandi imprese e persone ricche, ribadendo che la Francia non sia un esempio da imitare, contrariamente a quanto spesso sostenuto a sud delle Alpi. Ed ecco immancabile lo scimmiottamento da parte del ministro Giorgetti, che prospettando " sacrifici per tutti ", spiega che non si tratterà di tassare extraprofitti, ma di " tassare gli utili, determinati in modo giusto. " Dove "giusto" equivale a quanto stabilisce il governo pro tempore, in base alle esigenze di copertura della mai decrescente spesa pubblica. E in effetti se si riduce o si diluisce nel tempo la deducibilità di determinate voci negative di conto economico, non si fa altro che anticipare tassazione, di fatto aumentandola nel presente anche ad aliquote invariate. Interessante, poi, la questione del "riallineamento" delle accise sui carburanti. Il governo " non intende aumentare le ac

Scorie - Anche in versione cinese il socialismo non può funzionare

Un secolo fa Ludwig von Mises demolì il sistema socialista indicandone il limite nella inattendibilità del sistema dei prezzi, che non si formano per incontro tra domanda e offerta derivante da una moltitudine di decisioni volontarie, bensì sono stabiliti dal pianificatore. Il quale non è onnisciente. Il sistema può andare avanti se riesce ad avere prezzi di riferimento esterni (internazionali) formatisi in mercati almeno in parte liberi. Secondo diversi ammiratori del sistema socialista cinese, il partito comunista, a partire dalla fine delgi anni Settanta, aveva trovato un equilibrio tra il mantenimento del controllo sociale e un dirigismo in economia che aveva però iniziato a lasciare un po' di spazio all'iniziativa privata, purché mantenesse docilità verso il governo. In sostanza, era possibile procede con piani quinquennali e obiettivi anche più a lungo termine, riuscendo a mantenere tutto sotto controllo. Loro malgrado, gli ammiratori della pianificazione hanno dovuto spe

Scorie - Sì, la realtà è molto diversa. Ed è peggiore

Più ci si avvicina al 5 novembre, più le opposte fazioni peggiorano la qualità del dibattito sulla corsa alla Casa Bianca, tanto da rendere quasi meno penose le beghe su cui si azzuffano i politici nostrani e i rispettivi organi di informazione di riferimento. Dalle colonne di Bloomberg, dove tifano Harris come se non ci fosse un domani, Robert Burgess, un vero e proprio talento nel fare cherry picking sui dati, scrive: " Si pensa che l'economia sia un punto debole di Harris e dei Democratici andando verso le elezioni di novembre. La realtà è molto diversa... E non sono solo i profitti societari, anche redditi personali, consumi, risparmi spese per investimenti sono stati tutti rivisti al rialzo. Questa è un'economia che si è messa alle spalle i picchi di inflazione e sta pagando dividendi a più americani che mai ." Eppure sembra che, ancorché Harris sia attualmente favorita (più per demeriti di Trump che per meriti propri), almeno la metà degli americani non senta di

Scorie - Sui dati biometrici attenti a non passare dalla padella alla brace

Leggo sempre le riflessioni di padre Paolo Benanti sulle questioni etiche legate agli sviluppi dell'intelligenza artificiale. Occupandosi del progetto Wolrdcoin cofondato lo scorso anno da Sam Altman (uno dei fondatori di OpenAI), Max Novendstern e Alex Blania, padre Benanti si interessa delle possibili conseguenze dello sviluppo di questo progetto. L'idea, in estrema sintesi, è quella di creare un sistema di identità digitale globale attraverso l'uso di biometria dell'iride e una criptovaluta globale a questo associata, per identificare gli umani distinguendoli dai bot. Chi si sottopone alla scansione dell'iride riceve un token denominato Worldcoin (WLD), basato su Ethereum.  Secondo i fondatori, il sistema è progettato per preservare la privacy e consentire agli utenti di dimostrare la loro umanità senza rivelare informazioni personali sensibili.  Benanti ha qualche perplessità, che peraltro è condivisibile, nel senso che quei dati comunque hanno un valore e, gene

Scorie - Ciò che Patuanelli vede, ciò che Patuanelli non vede

Stefano Patuanelli, oggi capogruppo M5S al Senato e già ministro dello Sviluppo economico nel governo Conte II e ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali nel governo Draghi, va ripetendo da mesi che se il Pil in Italia è cresciuto più che altrove all'uscita dalla pandemia è grazie al secondo governo guidato dall'avvocato del popolo. E ovviamente se la crescita adesso è tornata a livelli anche inferiori all'1% è per via dell'austerità del governo in carica. In difesa del Superbonus 110%, che ha notoriamente un effetto a scoppio ritardato sul debito pubblico e che avrà un costo lordo superiore a 150 miliardi, Patuanelli sostiene che " non esiste un «buco di bilancio» ". Il tutto per via della recente revisione al rialzo della stima del Pil degli anni precedenti da parte dell'Istat. E adesso le cose vanno peggiorando, " avendo il Governo Meloni scelto di applicare l'austerità più dura che si ricordi dai tempi del Governo Monti ".

Scorie - Da Pontida a Monaco di Baviera

Dicendosi contrario alla proposta contenuta (non solo) nel rapporto Draghi di emettere debito comune a livello di Unione europea per finanziare gli ingenti investimenti ritenuti necessari per affrontare le varie transizioni e recuperare competitività nei confronti di Stati Uniti e Cina, Matteo Salvini ha detto: " Il debito comune, con l'Itlia che cresce più degli altri, mi sa di "vado a sistemare i problemi degli altri" ." Detto che la contrarietà a fare debito pubblico in grande quantità (in comune o meno) è comunque sensato, il motivo addotto da Salvini lo è decisamente debole, e credo anche estemporaneo. Nell'elencare le tante "perle" economiche di Salvini potrei dilungarmi nel ricordare la fase in cui, correva il periodo del governo gialloverde, pendeva dalle labbra del duo Borghi-Bagnai, fautori di una via alla felicità mediante uso intensivo della stampante monetaria, magari rimettendo in funzione il modello della Banca d'Italia a riposo

Scorie - 50 sfumature di socialismo al di là delle Alpi

Da tempo vado sostenendo che la Francia non dovrebbe mai essere presa come esempio, se non per fare il contrario. Soprattutto quando si parla di tassazione e spesa pubblica. Se si vuole misurare l'invadenza dello Stato sommando entrate e spesa pubblica in rapporto al Pil, la Francia ha il poco invidiabile status di over 100, nel senso che con 52 punti di Pil di entrate e 57 di uscite supera, appunto, il 100%. Perfino a sud delle Alpi, dove pure non si scherza, non si raggiunge questsa poco invidiabile quota 100. Il nuovo governo Barnier, che ha messo all'Economia un ministro 33enne e che dovrà cercare di barcamenarsi tra le richieste delle varie sfumature di socialismo dei partiti che lo sostengono, senza far crescere troppo i consensi delle opposizioni (il grosso delle quali rappresentate dal Rassemblement di Marine Le Pen, a sua volta socialista in economia) e neppure il deficit, pare si stia orientando per un provvedimento innovativo (si fa per dire): aumentare le tasse a ri

Scorie - Stipendi bassi ma l'offerta rimane in eccesso

Una delle ricorrenti lamentele dei sindacati riguarda la scarsa remunerazione percepita da larga parte del personale del pubblico impiego. Di qui le altrettanto ricorrenti richieste di aumenti nelle retribuzioni stesse in occasione di rinnovi contrattuali che, sovente, avvengono ben oltre la scadenza di quelli in essere. In un contesto del genere, uno dovrebbe aspettarsi una certa disaffezione verso il pubblico impiego. Al contrario, per ogni posto messo a bando si iscrivono ai concorsi centinaia o migliaia di persone. C'è quindi una abbondanza di offerta, il che in un contesto di mercato eserciterebbe una pressione ribassista sui prezzi. Ma chiaramente la pubblica amministrazione non è un contesto di mercato. E' pur vero che i partecipanti ai concorsi sanno ex ante a cosa vanno incontro in termini di stipendio. Se partecipano numerosi significa che valutano la prospettiva del pubblico impiego migliore rispetto alle alternative a loro disposizione. In parte può anche significar

Scorie - Investitore paziente (alla peggio paga il contribuente)

Nel decantare i benefici del lancio del fondo di fondi che dovrebbe presto essere lanciato con un ruolo centrale da parte di Cassa Depositi e Prestiti, il deputato leghista Giulio Centemero ricorda che l'iniziativa parte dalla constatazione che " solo una minima parte del risparmio italiano viene canalizzata nell'economia reale domestica. " Per di più il mercato azionario "s i sta rivelando sempre più illiquido: le nuove quotazioni fanno fatica, mentre il trend del delisting si mantiene robusto. Se si aggiunge un interesse estemporaneo degli investitori istituzionali risulta evidente come il Fondo di fondi rappresenti una "scossa" necessaria ." Se lo dice lui che si tratta di una scossa necessaria... Oltre alla riforma del TUF, il lancio del fondo di fondi porterà " la presenza di un investitore paziente, senza vincoli giornalieri di liquidità e liquidabilità ". A tale scopo " il "Patrimonio Rilancio" potrà sottoscrivere fi

Scorie - Efficienza di mercato, un problema insidioso (per gli ecotalebani)

Mi è capitato spesso di osservare che l'elettrificazione del parco auto a tappe forzate potrebbe effettivamente portare a una riduzione delle emissioni di sostanze climalteranti per via di un effetto collaterale, ossia il ritorno dell'automobile da bene per un mercato di massa a un bene di lusso. Evenutalità che non sembra preoccupare gli ecotalebani i quali, al contrario, manifestano preoccupazione in quei casi in cui il mercato rende più accessibili beni che finiscono per incrementare le emissioni. Per esempio le crociere. David Flicking nota che le moderne enormi navi da crociera sono molto più efficienti di quelle costruite fino a una decina di anni fa. Quindi le emissioni per passeggero sono diminuite di circa un terzo. Lo stesso dicasi per le navi porta container. Ma le emissioni complessive sono invece aumentate di circa un terzo, perché la maggiore efficienza h aportato anche una riduzione dei prezzi. Conclude (amaramente) Fickling: " L'industria dell'aviaz