Scorie - Serve una nuova agenzia?

Ogni volta, purtroppo spesso, che si verifica una tragedia dovuta a una calamità naturale, in Italia ci sono due reazioni immancabili da parte del mondo politico. 

La prima consiste nell'invocare l'intervento dell'Europa, variante del XXI secolo dell'usanza (peraltro ancora diffusa) di invocare l'intervento dello Stato. Una invocazione che non conosce colore politico e che rende a mio parere ancora più debole la posizione dell'Italia nei confronti degli altri Paesi Ue.

La seconda reazione consiste nell'invocare l'ennesimo intervento legislativo, l'enesima commissione o agenzia per occuparsi della faccenda. Meglio se a livello europeo.

Il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, per esempio, è convinto che la "nascita di un'Agenzia europea per l'emergenza e le ricostruzioni non è più procrastinabile".

Prosegue Biondi:

"L'occasione del Pnrr ci consente già qui di immaginare un soggetto giuridico, operativo, che produca competenze e regole sulla prevenzione e sulle ricostruzioni. Grazie a 20milioni, individuati proprio nel fondo complementare per le aree sisma 2009/2016, infatti, nel capoluogo d'Abruzzo nascerà una sede della Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione che, dalle abilità maturate formerà nuove professionalità chiamate a operare a seguito di eventi calamitosi. Non esiste ancora un testo unico specifico e, nonostante ciò, abbiamo ricostruito e stiamo ricostruendo, abbiamo un modello da mettere a disposizione della comunità internazionale, realizzato in maniera empirica sul campo, emendando e rammendando norme talvolta inesistenti e contraddittorie. Eppure dopo di noi, si è scientemente iniziato daccapo."

Non sarei così sicuro che la ricostruzione dell'Aquila possa essere un esempio da seguire. Nel 2020, a distanza di 11 anni dal sisma, mi capitò di visitare la città, che era un enorme cantiere. Considerando che non stiamo parlando di una megalopoli, credo che le cose siano andate un po' per le lunghe.

Ciò detto, capisco che chi trae benefici immediati sia favorevole. Ogni nuova agenzia porta posti di lavoro diretti e nell'indotto nella città in cui è stabilita la sede. Questo è ciò che immediatamente si vede. Ciò che non si vede, o non si vuole vedere, sono i mancati benefici di coloro che, loro malgrado, devono pagare i costi dell'agenzia, non potendo utilizzare come meglio credono quel denaro.

Una vecchia lezione di Frederic Bastiat, sempre attuale e, ahimè, mai ascoltata.
 

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