Scorie - I numeri della macelleria sociale

Non c'è legge di bilancio che non sia accompagnata da lamentele da parte di coloro che non ottengono un beneficio a spese altrui. Paradossalmente, costoro tendono a lamentarsi più dei pagatori di tasse che dovrano accollarsi il conto.

Eppure i numeri sono impietosi. Nel 2023 la spesa pubblica raggiungerà quasi 1.200 miliardi, circa il 60% del Pil. Nel 2019 la spesa pubblica arrivò a 870 miliardi, e già erano tanti. Ciò nonostante, si sente parlare di tagli e macelleria sociale e, come dice Giuseppe Conte, "guerra ai poveri".

Sul reddito di cittadinanza, per esempio, a fronte di una minor spesa pari a 700 milioni, su quasi 9 miliardi. E che dire della spending review dei ministeri? Attesi risparmi per 800 milioni, pari allo 0,068% delle spesa delle pubbliche amministrazioni.

Peraltro in manovra sono previsti 300 milioni per la copertura degli interventi di competenza dei ministeri in coerenza con gli obiettivi indicati nella manovra di bilancio e un aumento di 400 milioni del fondo per le esigenze indifferibili, ossia somme (a deficit) che il Parlamento potrà utilizzare con gli emendamenti alla manovra.

Di fatto, la spesa non cala mai. E meno male che è una manovra caratterizzata da "prudenza", come ama ripetere la presidente del Consiglio tutti i giorni.

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