Scorie - Bisognerebbe multare chi fa certe propopste
Non passa giorno che non ci siano notizie a conferma del fatto che la scelta dell'individuo che decide di andare a votare sia tra il male e il peggio.
Si prenda questa perla del viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami (Fdi) a proposito della prospettata revisione del codice della strada:
"Nell'ambito della revisione del codice della strada che Salvini ha annunciato svolgeremo un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni, perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata."
Devo dire che ormai non mi stupisco neppure leggendo cose del genere. Si potrebbe osservare che, essendo una questione soggettiva, non è detto che, a parità di reddito (o di ISEE, visto che ormai è utilizzato come il prezzemolo), individui diversi si sentano ugualmente "afflitti" da una multa. Il tutto senza considerare che un falso nullatenente finirebbe per pagare multe più basse di un presunto ricco (che in Italia dal legislatore, in modo bipartisan, è considerato tale se dichiara un reddito superiore a 35mila euro lordi annui).
Quanto alla messa in pratica, come dovrebbe funzionare? Con un'interrogazione istantanea a una banca dati dell'Agenzia delle entrate da parte degli accertatori? Oppure, italian style, costringendo gli automobilisti a viaggare con l'ultima dichiarazione dei redditi a bordo, assieme alla carta di circolazione?
E che dire di chi usa un'auto noleggiata? dovrebbee fornire i suoi dati reddituali in fase di prenotazione della vettura?
Gli interrogativi potrebbero ovviamente proseguire, ma in fin dei conti a me pare che, in ultima analisi, questa sia solo l'ennesima penosa trovata per cercare di fare cassa.
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