Scorie - Competizioni socialiste

Non sono mai stato molto d'accordo sul fatto che mal comune sia mezzo gaudio, a maggior ragione in ambito fiscale. E se l'Italia è indubbiamente un inferno fiscale, sia per quantità di tasse, sia per la difficoltà non di rado associata alla determinazione della somma da pagare, non è di grande sollievo sapere che ci sono Paesi a guida socialista che pare stiano cercando di raggiungere i "maestri" del Belpaese.

Per esempio la Spagna, dove il governo del socialista Pedro Sanchez non solo intende tassare i cosiddetti extraprofitti delle società energetiche, ma anche introdurre un balzello sui ricavi (margine di interesse e commissioni nette) delle banche. Considerando extra anche l'aumento del margine di interesse dervante dalla fine della politica monetaria di tassi negativi.

"I profitti extra non cadono dal cielo, ma escono dalle tasche dei consumatori. E questo governo non permetterà che vadano a beneficio di pochi", ha detto Sanchez qualche mese fa presentanto la misura, in stile da perfetto socialista.

Fatto sta che, per l'appunto, quelli sono maggiori ricavi, non maggiori profitti. Quindi non è da escludere che una banca abbia un incremento di tali poste di conto economico, pur chiudendo il bilancio in perdita. In tal caso il balzello finirebbe per erodere il patrimonio.

La misura ha fatto storcere il naso perfino alla BCE, che peraltro ha di recente modificato i termini delle TLTRO3 a svantaggio delle banche.

In Italia per ora non si è arrivati a una idiozia del genere, anche se di simili in passato se ne sono viste diverse. Peraltro nulla esclude che accada prossimamente, giusto per mantenere a distanza i concorrenti tassatori iberici.

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