Scorie - Promesse da marinaio (non si offendano i marinai)

Non è il primo a fare una promessa del genere, né probabilmente sarà l'ultimo. Luigi Di Maio, a fronte della recente riduzione dello spread, sta già pensando a come spendere i soldi non pagati in interessi sul debito in maniera alternativa.

"Visto che lo spread si è abbassato, si potrebbe cominciare ad eliminare tassa odiosa che è bollo auto. Voglio trovare i soldi per permettere ai cittadini che acquistano un'auto, che mi auguro sempre più ecologica, che possa essere meno tassata."

Si parla di circa 7 miliardi annui, cifra superiore a quanto risparmierebbe il governo anche se lo spread tornasse a livelli precedenti il suo insediamento.

Si tratterebbe, tra l'altro, di compensare la perdita di un'entrata relativamente stabile con una minore spesa tutt'altro che strutturale, anche se fosse di pari importo.

Il bollo auto è una imposta particolarmente odiosa che non di rado, per le vetture da qualche tempo in circolazione, finisce per costare al proprietario ogni anno più del valore di mercato dell'automobile in questione.

La sua abolizione sarebbe quindi sacrosanta, ma sarebbe sostenibile solo riducendo una o più voci di spesa in modo strutturale. Altrimenti verrebbe reintrodotto dopo poco, o sostituito da un altro balzello. Anche "attingere al deficit", per usare una formula alla Di Maio, non farebbe altro che essere un boomerang per i pagatori di tasse.

Credo che non se ne farà nulla e questa resterà una delle tante sparate quotidiane dei governanti del cambiamento. Trova, però, l'ennesima conferma il fatto che costoro siano convinti che ogni ipotesi di spesa inferiore al previsto debba essere considerata un "tesoretto" da spendere in altro modo.

In questo non si percepisce nessun cambiamento (in meglio).

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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