Scorie - Il capolavoro leghista dell'autonomia

Torno sulla questione delle autonomie, che di fatto sembrerebbero non essere tali, almeno a giudicare dallo stato di avanzamento della discussione in merito all'istruzione.

Salvatore Giuliano, sottosegretario all'Istruzione del M5S, esprime soddisfazione per come stanno andando le cose, perché "la scuola non va regionalizzata".

Il che rischia concretamente di tradursi in un livellamento verso il basso, dato che per impedire la "regionalizzazione" alle tre regioni che chiedono autonomia, si impedisce loro di migliorare il servizio.

Giuliano va fiero del fatto che il personale "rimarrà tutto alle dipendenze del ministero dell'Istruzione e degli uffici scolastici periferici. E tutti saranno accomunati dal medesimo contratto collettivo nazionale del lavoro."

E gioisce anche perché verrebbe proibito "di mettere delle risorse aggiuntive come salario accessorio per incentivare i docenti. Questo avrebbe significato una differenziazione dello stipendio tra un docente nella Regione che richiede l'autonomia e quello di un'altra qualsiasi Regione."

Il fatto, poi, che a parità di retribuzione nominale ci siano consistenti differenze nel potere d'acquisto a livello territoriale, pare non interessare a Giuliano e al M5S, che evidentemente conta prevalentemente su un elettorato residente nelle regioni meridionali.

In sostanza, per evitare un possibile miglioramento in alcune regioni in nome dell'egualitarismo, si finisce per perpetuare una disparità di trattamento a danno di chi insegna al Nord.

Il presidente del Consiglio ha perfino fatto pubblicare una sua lettera a lombardi e veneti sul Corriere della Sera, cercando di far loro credere che dovrebbero essere contenti di questa preudo autonomia in virtù della quale continueranno a pagare il conto per altri senza avere sostanzialmente nulla in più di prima.

Se va avanti così, un vero capolavoro leghista…

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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