Scorie - Il post realismo a 5S




Intervenendo in video su Facebook, Luigi Di Maio, prevedendo che anche il forno del PD non porti a un governo con il M5S essendo l'ipotesi contrastata da Matteo Renzi, ha affermato tra le altre cose:

"In queste settimane alcuni ci hanno criticato per aver provato a firmare un contratto di governo con gli uni o con gli altri. Io quest'azione la rivendico, il M5S è post ideologico, le nostre idee non sono né di destra né di sinistra, le idee o sono buone o sono cattive. E avevamo tutta l'intenzione di portare a casa il risultato, lo abbiamo dimostrato concentrando il dibattito sui temi e non sulle poltrone".

Di Maio può rivendicare quello che vuole e sono d'accordo sul fatto che le idee "o sono buone o sono cattive", ritenendo peraltro pessime quelle sue e del movimento del quale è pro tempore capo politico.

Tuttavia quella del "dibattito sui temi e non sulle poltrone" è una affermazione da circostanziare. Infatti secondo Di Maio e colleghi i temi devono essere quelli scelti da loro, mentre di poltrone non intendono parlare perché ritengono che spettino a loro. A partire proprio da Di Maio che non vede se stesso altrove se non alla guida del governo.

In sostanza, chiunque fosse il co-firmatario del contratto di governo dovrebbe portare i voti senza avere in cambio nulla, se non l'orgoglio di mandare Di Maio a palazzo Chigi.

Va bene il post ideologico, ma qui siamo al post realistico.
 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".


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