Scorie - La rivolta dei patrioti




Il commissario al Bilancio della Commissione europea, il tedesco Guenther Oettinger, ha detto più o meno testualmente che "lo sviluppo negativo dei mercati porterà gli italiani a non votare più a lungo per i populisti."
Le reazioni da parte di tutti gli schieramenti politici sono state veementi. Eccone alcune.

Per il presidente del PD, Matteo Orfini:

"Se è vera è una dichiarazione offensiva, irricevibile, stupida."

Per Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati:

"Le parole del Commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger - 'i mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto' - sono assurde e inaccettabili. I nostri cittadini sono in grado di decidere autonomamente come scegliere i propri rappresentanti, senza bisogno di suggerimenti. Le affermazioni del Commissario Ue rischiano di alimentare ulteriormente l'anti-europeismo. Non ne avevamo proprio bisogno."

Manlio Di Stefano del M5S:

"Cari Oettinger e fascistelli vari, gli italiani hanno imparato sulla loro pelle cosa sia giusto votare quando hanno scelto di mandare a casa coloro i quali li avevano resi poveri. Ora abbiamo alzato la testa e non ci lasceremo schiacciare certo da quattro ricchi burocrati. Più ci proverete, più saremo forti. Per aspera ad astra."

Per Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali:

"Dire che i mercati insegneranno agli italiani a votare equivale a dire che non c'è più nessuno spazio per alternative alla gabbia dei mercati finanziari e dell'austerity. Cosa vogliono il signor Oettinger e i suoi amici?  Dopo aver affamato un continente vogliono consegnarci a nuovi fascismi? Quale disegno hanno davvero in testa?"

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia:

"Le minacce di Oettinger non ci fanno paura: gli italiani insegneranno ai tecnocrati di Bruxelles e ai signori dello spread che cosa è la democrazia. L'Italia è una nazione sovrana: i ricatti dei cravattari non ci spaventano e spazzeremo via chi ci vorrebbe in ginocchio."

Last, but not Least, Matteo Salvini:

"Chi insulta il mio popolo dicendo che in mercati insegneranno agli italiani a votare deve dimettersi immediatamente."

Oettinger indubbiamente ha gettato benzina sul fuoco, ma non è questo che mi interessa. Il fatto è che io credo che Oettinger si sbagli. Per il semplice fatto che il buon senso dovrebbe spingere a non credere a chi promette più spesa pubblica e meno tasse contemporaneamente in un Paese già ingolfato di debito pubblico. Eppure non solo il voto del 4 marzo, ma anche i sondaggi continuano a premiare proprio chi promette cose del genere.

Meno tasse sarebbe qualcosa di sacrosanto, ma senza una riduzione almeno altrettanto consistente di spesa non durerebbe.

Se ancora c'è chi crede che la salvezza sia nel  deficit spending e nella stampa di denaro, o ci si schianta prima delle nuove elezioni, oppure non credo conterà neppure lo sviluppo negativo dei mercati.

Perché siamo sovrani, dicono fieri i nostri patrioti!
 
 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".


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