Scorie - La pesantezza dei numeri

Non di rado, quando si parla di numeri, ho l'impressione che siano in molti a dare i numeri. Per esempio quando si tratta di variazioni del Pil. In Europa il dato, rilevato trimestralmente, riguarda solitamente la variazione percentuale rispetto al trimestre precedente e quella rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.

Negli Stati Uniti, al contrario, sono diffusi dati trimestrali annualizzati (cosa che, personalmente, trovo poco sensata). Va da sé che quando si confrontano i dati occorre tenere presente che, per come sono pubblicati, non sono immediatamente confrontabili. Al netto delle correzioni per i fattori stagionali, rappresenta comunque un accettabile grado di approssimazione dividere per quattro il dato statunitense se lo si vuole confrontare con quelli europei. 

Non sempre questo avviene, però. Il Messaggero, per esempio, così commentava i dati preliminari sul secondo trimestre:

"Se in Italia la caduta congiunturale è del 12,4%, la Francia subisce un -13,8%, la Spagna un -18,5% e la Germania un -10,1%; la media dell'Eurozona è vicina al dato italiano, cioè -12,1%. Molto più pesante la contrazione annualizzata degli Stati Uniti: -32,9%. Pessime le previsioni del Pil sul complesso del 2020: solo la Cina, fra le macro-regioni economiche mondiali, riesce a strappare un segno positivo, sia pure di poco: per l'Italia si prevede -10,1%, per la Germania -6,3% e per l'Eurozona -8,1%. Gli Stati Uniti faranno -5,7%, la Cina +0,6% e il mondo -5,2%."

Inutile dire che, se non fosse annualizzata, la contrazione degli Stati Uniti sarebbe meno pesante rispetto a quelle europee. Il tutto prescindendo dalle dosi di doping fiscale e monetario praticate sulle due sponde dell'Atlantico.

Le stesse previsioni sull'intero 2020, che peraltro hanno la stessa validità scientifica dell'oroscopo, della lettura delle carte o dei fondi di caffè, sono meno negative per gli Stati Uniti rispetto all'Europa. 

La dimestichezza con i numeri del lettore medio è già scarsa, se poi anche chi lo informa fa confusione, le cose non possono migliorare.

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