Scorie - Se fossero deficienti




A seguito della pubblicazione di un messaggio vocale del portavoce del presidente del Consiglio che minaccia "megavendette" nei confronti dei tecnici del MEF (il mio punto di vista in materia è che, a prescindere dal merito di questa faccenda, ognuno dovrebbe leggere "Burocrazia" di Ludwig von Mises) perché non trovano i soldi per finanziare pensioni e redditi di cittadinanza vari e assortiti, Matteo Salvini ha dichiarato:

"Non mi appassiona la polemica su audio rubati... Se fossimo dei deficienti faremmo una manovra spendendo quello che non c'è e poi così andiamo tutti a casa."

Probabilmente Salvini vuole prendere tutti quanti per i fondelli, oppure, e ciò sarebbe peggio, non ha idea di cosa dice.

Spendere quello che non c'è è una specialità nella quale si sono cimentati più o meno tutti i governi che hanno preceduto quello attuale, il quale, stando al "contratto", si accingerebbe proprio a rincarare la dose.

Io non escludo che siano deficienti, mentre penso di poter affermare con certezza che occorre essere deficienti per dare credito a quello che dichiarano questi signori quando parlano di finanza pubblica (e non solo).
 
 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".


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