Scorie - Regole e arbitrio
"Il deficit strutturale italiano devia in modo sostanziale dal cammino raccomandato, avrebbe dovuto migliorare di 0,1 e invece peggiora di 0,5: la flessibilità all'Italia non può essere accordata per ora perché andrebbe in contraddizione con il percorso raccomandato a maggio."
(V. Dombrovskis)
"Il bilancio 2016 è stato costruito in modo coerente con il Patto di Stabilità e Crescita."
(P. C. Padoan)
Qualcuno dica a Padoan che la Commissione europea – o quanto meno il suo vicepresidente, Valdis Dombrovskis – non è esattamente sulla stessa lunghezza d'onda del governo italiano in merito alla conformità della bozza di bilancio per il 2016 che deriva dalla Legge di stabilità sottoposta al Parlamento e inviata alla stessa Commissione Ue.
Non che io nutra una particolare simpatia per il costoso carrozzone comunitario, ma da un punto di vista dei numeri le affermazioni di Dombrovskis non sono eccepibili, e il tentativo di affermare il contrario da parte di Padoan mi pare piuttosto maldestro e ridicolo.
Magari alla fine verrà trovato un accordo politico e in primavera la Commissione chiuderà un occhio sui numeri italiani. Ma in quel caso non sarebbero i numeri a cambiare: semplicemente si darebbe una interpretazione politica (qualcuno la definirebbe "intelligente", stravolgendo evidentemente il significato del termine) ai numeri stessi.
Potere dell'arbitrio. Non c'è niente di peggio di una regola che cambia in base a come decide di applicarla un burocrate.
(V. Dombrovskis)
"Il bilancio 2016 è stato costruito in modo coerente con il Patto di Stabilità e Crescita."
(P. C. Padoan)
Qualcuno dica a Padoan che la Commissione europea – o quanto meno il suo vicepresidente, Valdis Dombrovskis – non è esattamente sulla stessa lunghezza d'onda del governo italiano in merito alla conformità della bozza di bilancio per il 2016 che deriva dalla Legge di stabilità sottoposta al Parlamento e inviata alla stessa Commissione Ue.
Non che io nutra una particolare simpatia per il costoso carrozzone comunitario, ma da un punto di vista dei numeri le affermazioni di Dombrovskis non sono eccepibili, e il tentativo di affermare il contrario da parte di Padoan mi pare piuttosto maldestro e ridicolo.
Magari alla fine verrà trovato un accordo politico e in primavera la Commissione chiuderà un occhio sui numeri italiani. Ma in quel caso non sarebbero i numeri a cambiare: semplicemente si darebbe una interpretazione politica (qualcuno la definirebbe "intelligente", stravolgendo evidentemente il significato del termine) ai numeri stessi.
Potere dell'arbitrio. Non c'è niente di peggio di una regola che cambia in base a come decide di applicarla un burocrate.
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