Scorie - Equità, giustizia e utilità

"Da oggi le retribuzioni della Cisl sono sul sito, dove si possono trovare gli stipendi di tutta la segreteria confederale. Il più alto è il mio di circa 5.200 euro al mese tutto compreso… tre volte quella di un impiegato medio a 1.500 euro e mi sembra che ci siamo in un discorso di equità e di giustizia… chi sceglie il sindacato sa che non diventa ricco ma sa che sceglie di essere utile."
(A. Furlan)

Parlando alla Conferenza nazionale organizzativa programmatica del sindacato, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha voluto fare chiarezza sulla propria retribuzione e su quella degli altri componenti della segreteria, annunciando che si possono trovare tutte sul sito internet della Cisl.

Secondo Furlan, 5.200 euro equivalgono a tre volte lo stipendio medio di un impiegato, quantificato in 1.500 euro, e tutto ciò sarebbe adeguato in un "discorso di equità e di giustizia". Ora, a parte che 1.500 moltiplicato per tre fa 4.500 e non 5.200, invocare "equità e giustizia" non ha alcun senso.

Ogni stipendio è equo e giusto se determinato da un contratto volontariamente stipulato tra soggetti che dispongono del loro diritto di proprietà. Tale è, per esempio, il caso di un imprenditore che assume un dipendente e con questi concorda, tra le altre condizioni contrattuali, la retribuzione dovuta al lavoratore. Evidentemente diverso è il caso dei contratti di lavoro nell'ambito della pubblica amministrazione, perché chi assume le persone e ne stabilisce i percorsi di carriera (al di là delle procedure concorsuali non di rado palesemente manipolate) non utilizza risorse di sua proprietà.

Nel caso della signora Furlan, a giudicare se il suo stipendio è equo dovrebbero essere coloro che versano risorse alla organizzazione della quale è segretario generale. Probabilmente una parte degli iscritti non sarebbe d'accordo con il segretario, ma quelli sono affari loro.

Così come sempre gli iscritti dovrebbero stabilire se il loro segretario fa qualcosa di utile oppure no. Purtroppo, peraltro, l'operato dei sindacalisti ha ripercussioni anche sui non iscritti, il che a mio parere rappresenta una esternalità negativa.

Ma suppongo che la signora Furlan, che ritiene equo e giusto il proprio compenso, nonché utile il proprio operato, non sarebbe d'accordo con me.


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