Scorie - Servono monete libere, non l'eliminazione del contante
"Non c'è ragione di lasciare che il limite zero sui tassi nominali continui
a ostacolare la politica monetaria. Una soluzione semplice ed elegante
sarebbe quella di introdurre gradualmente una moneta completamente
elettronica, dove per pagare gli interessi, positivi o negativi, basta un
clic."
(K. Rogoff)
Fino a qualche tempo fa, Kenneth Rogoff era tra coloro che ritenevano
opportuno che le banche centrali aumentassero l'obiettivo di crescita dei
prezzi al consumo dal 2 al 4 per cento annuo, allo scopo di "uscire dalla
crisi". Un'uscita basata, in buona sostanza, sulla erosione del valore
reale del debito.
Adesso ha cambiato idea, rendendosi conto che ciò potrebbe portare a un
consolidamento verso l'alto delle aspettative di inflazione poi difficile
da invertire. Anche perché potrebbe sempre esserci qualcuno che dal 4
chiede di passare al 6 oppure oltre, perché "la ripresa andrebbe
rafforzata" e amenità del genere.
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Peccato che la sua nuova proposta,
che egli definisce "elegante", non sia affatto meglio di quella precedente.
L'eliminazione del contante è possibile e non si può escludere che il
mercato, se lasciato libero di agire, porterebbe a un esito del genere. Ma
ciò sarebbe auspicabile solo come processo spontaneo e se l'emissione di
moneta non fosse monopolizzata dallo Stato (che concede il monopolio alle
banche centrali), bensì un mezzo di scambio liberamente scelto da chi deve
comprare e vendere beni e servizi.
Va da sé che, per svolgere la funzione di mezzo di scambio senza
l'imposizione statale, una moneta non deve essere riproducibile
all'infinito con un clic, al pari di quello che avviene oggi se una banca
centrale decide di espandere la base monetaria.
Ma è proprio questo, ahimè, quello che vorrebbe Rogoff. Così si cadrebbe
dalla padella alla brace, per di più con l'aggravante di togliere ogni
residua autodifesa a chi vuole proteggere ciò che gli appartiene dalle
aggressioni del fisco. E' bene ricordare, infatti, che ormai tutti i dati
relativi ai rapporti accesi presso intermediari finanziari sono a completa
disposizione dell'amministrazione finanziaria.
L'eliminazione del contante è auspicata dalle Milene Gabanelli di questo
mondo come soluzione per eliminare l'evasione fiscale, e in effetti si
tratterebbe di un provvedimento piuttosto efficace. Il problema è che, a
quel punto, diventerebbe evidente che la proprietà passerebbe, nella
sostanza ancorché non nella forma, dai legittimi produttori di ricchezza
allo Stato, il quale potrebbe decidere non già quanto tassare, bensì quanto
lasciare ai sudditi.
Una prospettiva a mio parere raccapricciante.
a ostacolare la politica monetaria. Una soluzione semplice ed elegante
sarebbe quella di introdurre gradualmente una moneta completamente
elettronica, dove per pagare gli interessi, positivi o negativi, basta un
clic."
(K. Rogoff)
Fino a qualche tempo fa, Kenneth Rogoff era tra coloro che ritenevano
opportuno che le banche centrali aumentassero l'obiettivo di crescita dei
prezzi al consumo dal 2 al 4 per cento annuo, allo scopo di "uscire dalla
crisi". Un'uscita basata, in buona sostanza, sulla erosione del valore
reale del debito.
Adesso ha cambiato idea, rendendosi conto che ciò potrebbe portare a un
consolidamento verso l'alto delle aspettative di inflazione poi difficile
da invertire. Anche perché potrebbe sempre esserci qualcuno che dal 4
chiede di passare al 6 oppure oltre, perché "la ripresa andrebbe
rafforzata" e amenità del genere.
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Peccato che la sua nuova proposta,
che egli definisce "elegante", non sia affatto meglio di quella precedente.
L'eliminazione del contante è possibile e non si può escludere che il
mercato, se lasciato libero di agire, porterebbe a un esito del genere. Ma
ciò sarebbe auspicabile solo come processo spontaneo e se l'emissione di
moneta non fosse monopolizzata dallo Stato (che concede il monopolio alle
banche centrali), bensì un mezzo di scambio liberamente scelto da chi deve
comprare e vendere beni e servizi.
Va da sé che, per svolgere la funzione di mezzo di scambio senza
l'imposizione statale, una moneta non deve essere riproducibile
all'infinito con un clic, al pari di quello che avviene oggi se una banca
centrale decide di espandere la base monetaria.
Ma è proprio questo, ahimè, quello che vorrebbe Rogoff. Così si cadrebbe
dalla padella alla brace, per di più con l'aggravante di togliere ogni
residua autodifesa a chi vuole proteggere ciò che gli appartiene dalle
aggressioni del fisco. E' bene ricordare, infatti, che ormai tutti i dati
relativi ai rapporti accesi presso intermediari finanziari sono a completa
disposizione dell'amministrazione finanziaria.
L'eliminazione del contante è auspicata dalle Milene Gabanelli di questo
mondo come soluzione per eliminare l'evasione fiscale, e in effetti si
tratterebbe di un provvedimento piuttosto efficace. Il problema è che, a
quel punto, diventerebbe evidente che la proprietà passerebbe, nella
sostanza ancorché non nella forma, dai legittimi produttori di ricchezza
allo Stato, il quale potrebbe decidere non già quanto tassare, bensì quanto
lasciare ai sudditi.
Una prospettiva a mio parere raccapricciante.
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