Scorie - Ipocrisie presidenziali
"L'imposta di successione è stata storicamente parte della nostra profonda
convinzione che dovremmo avere meritocrazia."
(H. Clinton)
Hillary Clinton, già avversaria di Obama per la corsa alla Casa Bianca poi
segretario di Stato nella prima amministrazione dello stesso Obama,
potrebbe ricandidarsi alle prossime presidenziali. Assieme al marito Bill,
a sua volta presidente degli Stati Uniti per due mandati consecutivi,
sostiene l'idea di tassare di più i "ricchi" per estendere il welfare ai
poveri.
Tra le tasse preferite dai coniugi Clinton c'è quella di successione,
perché così si eviterebbe di creare dinastie basate solo sulla ricchezza
ereditata.
Personalmente trovo sempre ingiustificabile l'aggressione alla proprietà,
si tratti di farlo usando una pistola o mediante la leva fiscale. Ciò vale
sia nel caso, peraltro più frequente, in cui venga invocata la tassazione a
carico degli altri, sia quando si auspica una tassazione dalla quale si
sarebbe (o si finge di essere) colpiti in prima persona.
E' abbastanza diffuso tra i ricchi democratici (americani) essere a favore
di un aumento della tassazione per i più abbienti, soprattutto se si tratta
di imposte di successione, dato che le ricchezze ereditate non sarebbero
dovute al merito, ma alla fortuna di essere eredi di persone ricche.
Questa argomentazione, che solitamente trova ampi consensi, per me non
rende minimamente più giustificabile l'aggressione alla proprietà mediante
la tassazione. Se una persona che ha accumulato ricchezze (a prescindere da
quanto grandi) intende devolverle in tutto o in parte in beneficenza è
ovviamente libera di farlo. Ma non è assolutamente legittimo a nessuno
imporre agli altri di fare la stessa cosa (per di più senza neppure poter
scegliere il beneficiario), anche se mediante il democraticissimo fisco.
La posizione dei coniugi Clinton appare poi intrisa di ipocrisia (e anche
questo li accomuna ad altri ricchi democratici che amano raccogliere
applausi invocando la redistribuzione fiscale), dato che parrebbe che gli
stessi abbiano fatto ricorso a diversi trust per abbassare l'imponibile ai
fini dell'imposta di successione.
Una mossa che è più che comprensibile se posta in essere da chi vuole
proteggere la sua proprietà dall'aggressione del fisco, ma che stona
decisamente se fatta da chi invoca la tassazione dell'eredità e parla a
sproposito di meritocrazia.
convinzione che dovremmo avere meritocrazia."
(H. Clinton)
Hillary Clinton, già avversaria di Obama per la corsa alla Casa Bianca poi
segretario di Stato nella prima amministrazione dello stesso Obama,
potrebbe ricandidarsi alle prossime presidenziali. Assieme al marito Bill,
a sua volta presidente degli Stati Uniti per due mandati consecutivi,
sostiene l'idea di tassare di più i "ricchi" per estendere il welfare ai
poveri.
Tra le tasse preferite dai coniugi Clinton c'è quella di successione,
perché così si eviterebbe di creare dinastie basate solo sulla ricchezza
ereditata.
Personalmente trovo sempre ingiustificabile l'aggressione alla proprietà,
si tratti di farlo usando una pistola o mediante la leva fiscale. Ciò vale
sia nel caso, peraltro più frequente, in cui venga invocata la tassazione a
carico degli altri, sia quando si auspica una tassazione dalla quale si
sarebbe (o si finge di essere) colpiti in prima persona.
E' abbastanza diffuso tra i ricchi democratici (americani) essere a favore
di un aumento della tassazione per i più abbienti, soprattutto se si tratta
di imposte di successione, dato che le ricchezze ereditate non sarebbero
dovute al merito, ma alla fortuna di essere eredi di persone ricche.
Questa argomentazione, che solitamente trova ampi consensi, per me non
rende minimamente più giustificabile l'aggressione alla proprietà mediante
la tassazione. Se una persona che ha accumulato ricchezze (a prescindere da
quanto grandi) intende devolverle in tutto o in parte in beneficenza è
ovviamente libera di farlo. Ma non è assolutamente legittimo a nessuno
imporre agli altri di fare la stessa cosa (per di più senza neppure poter
scegliere il beneficiario), anche se mediante il democraticissimo fisco.
La posizione dei coniugi Clinton appare poi intrisa di ipocrisia (e anche
questo li accomuna ad altri ricchi democratici che amano raccogliere
applausi invocando la redistribuzione fiscale), dato che parrebbe che gli
stessi abbiano fatto ricorso a diversi trust per abbassare l'imponibile ai
fini dell'imposta di successione.
Una mossa che è più che comprensibile se posta in essere da chi vuole
proteggere la sua proprietà dall'aggressione del fisco, ma che stona
decisamente se fatta da chi invoca la tassazione dell'eredità e parla a
sproposito di meritocrazia.
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