Scorie - Tu chiamalo, se vuoi, allineamento
Pochi giorni fa ho commentato le intenzioni del neo governo francese di aumentare la tassazione su grandi imprese e persone ricche, ribadendo che la Francia non sia un esempio da imitare, contrariamente a quanto spesso sostenuto a sud delle Alpi.
Ed ecco immancabile lo scimmiottamento da parte del ministro Giorgetti, che prospettando "sacrifici per tutti", spiega che non si tratterà di tassare extraprofitti, ma di "tassare gli utili, determinati in modo giusto."
Dove "giusto" equivale a quanto stabilisce il governo pro tempore, in base alle esigenze di copertura della mai decrescente spesa pubblica.
E in effetti se si riduce o si diluisce nel tempo la deducibilità di determinate voci negative di conto economico, non si fa altro che anticipare tassazione, di fatto aumentandola nel presente anche ad aliquote invariate.
Interessante, poi, la questione del "riallineamento" delle accise sui carburanti. Il governo "non intende aumentare le accise" secondo il MEF, bensì riallineare quelle su gasolio e benzina. La media di Trilussa potrebbe anche non cambiare, ma essendo diverse le quantità consumate il gettito non sarebbe lo stesso. E indovinate un po': la previsione è per un aumento.
E qui lo spettacolo offerto tanto da maggioranza, quanto dalle opposizioni è davvero pietoso. Queste ultime a rinfacciare a Meloni la promessa fatta anni addietro di usare il machete contro le accise, salvo ora mascherare un aumento con il termine "riallineamento".
Opposizioni che però si scandalizzano dopo aver votato a due mani il Green Deal e aver invocato per anni la eliminazione dei cosiddetti "sussidi ambientalmente dannosi", una formula da neolingua orwelliana in base alla quale tassare di meno il gasolio rispetto alla benzina equivale a sussidiarlo. Ora che il governo fa esattamente quello che loro invocavano da anni, si scandalizzano.
Tutto molto ridicolo, e ahimè costoso per i pagatori di tasse.
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