Scorie - Non ci saranno nuove tasse, ma aumenteranno quelle vecchie
"Come promesso non ci saranno nuove tasse", ha detto Giorgia Meloni in merito alla prossima legge di bilancio.
Se per "nuove" intende dire che non erano applicate in precedenza, ossia che saranno introdotte con questa manovra, temo che si tratti di un sofisma, a voler essere generosi.
In effetti il "contributo" da 3,5 miliardi a carico di banche e assicurazioni è una riedizione di espedienti per ancicipare cassa, diluendo nel tempo la deducibilità di elementi passivi di conto economico, e anticipando il versamento dell'imposta di bollo (che peraltro è a carico degli assicurati) sulle polizze dei rami terzo e quinto.
E non è nuova neppure la tassazione delle plusvalenze realizzate su criptoattività, ma il passaggio dell'aliquota dal 26 al 42%, annunciata dal viceministro Maurizo Leo, non credo renda contenti coloro che saranno chiamati a pagare il conto.
Per non parlare dei tanti piccoli ritocchi che finiscono per aumentare il gettito riducendo le detrazioni o del già commentato "riallineamento" delle accise su gasolio e benzina, su cui il governo ha minimizzato sostenendo che l'effetto sarà "impercettibile".
Prima di ripetere egli stesso il mantra di Meloni, era stato molto più onesto il ministro Giorgetti, secondo il quale tutti sarebbero stati chiamati a fare sacrifici. Magari non saranno proprio tutti, dato che i parassiti consumatori di tasse altrui abbondavano e continueranno ad abbondare, ma l'affermazione era più vicina al vero di quella della presidente del Consiglio.
D'altra parte se si vuole ridurre il deficit e non si taglia davvero la spesa, devono esserci aumenti di entrate. Queste potranno anche non essere "nuove", ma dubito che sia di conforto a chi pagherà di più...
Scorie torna (se tutto va bene) il 4 novembre
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