Scorie - Viva la diversità, ma solo a modo loro

Se c'è una cosa che caratterizza i sinistrorsi di ogni dove è l'ipocrisia in quella che definiscono la valorizzazione delle diversità. In realtà, spesso dietro la patina politicamente corretta c'è una totale intolleranza verso chi è portatore di idee minoritarie.

Prendete, per esempio, queste parole di Enrico Letta:

"Sono molto convinto che la diversità sia una ricchezza, ecco il punto di partenza. Reagisco ogni volta che sento la logica del dobbiamo essere tutti uguali secondo criteri che stabiliamo dall'alto. Io dico che per me diversità vuol dire ricchezza, fa parte della nostra idea sul tema dei diritti. Quando diciamo che nel nostro Paese c'è bisogno che ogni cittadino sia in grado di vivere secondo il principio di libertà e che nessuno sia discriminato, per me c'è un'idea in cui le discriminazioni possono anche essere legittime, dall'altra ogni cittadino è portatore di diritti."

Se uno fosse concretamente sostenitore del principio di libertà, dovrebbe realmente essere contrario a stabilire dall'alto criteri che rendano uniformi i comportamenti delle persone. Ma chiunque non fosse vissuto su un altro pianeta durante gli ultimi anni (in cui Letta ha governato o comunque il suo partito è stato per lo più al governo), stenterebbe a non rimanere allibito di fronte a una dichiarazione del genere. O crede Letta che la legislazione prodotta anche dal suo partito sia davvero in linea con quanto ha affermato?

D'altra parte, i diritti a cui fa riferimento Letta sono purtroppo spesso il motivo stesso per cui la sua affermazione sopra riportata non è credibile.

E infatti, ha proseguito così:

"Questo vale per i diritti civili ma anche per quelli sociali."

Si tratta di diritti per lo più stabiliti politicamente e del tutto incompatibili con la libertà di tutti, dato che i benefici assicurati dallo Stato per l'esercizio di tali diritti hanno spesso una contropartita fiscale che comprime il fondamentale diritto di proprietà di qualcuno.

Ma anche rimanendo sul tema della libertà di opinione e della accettazione delle diverse opinioni, non riesco a non essere perplesso, considerando l'ondata di wokismo (tipicamente sinistrorso) che fa impallidire il politicamente corretto di qualche anno fa. Non solo non c'è reale accettazione della diversità di opinione, ma perfino del linguaggio utilizzato per esprimere le opinioni stesse.

Alla prova quotidiana dei fatti, per i paladini della diversità quest'ultima è una ricchezza solo se si è diversi a modo loro.

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