Scorie - Adempimenti (non) gioiosi

Dando conto di un convegno su tematiche fiscali, Alessandro Galimberti scrive sul Sole 24 Ore:

"Il cammino per una fair taxation - intesa come equità di impatto sul contribuente, anche in prospettiva sovranazionale - è iniziato, ma senz'altro serve un'implementazione legislativa e regolamentare per arrivare alla tax morale, adempimento gioioso e spontaneo (e per alcuni anche chimerico)."

Più che chimerico, pensare a un adempimento fiscale gioioso a me pare contrario alla logica. Quanto alla spontaneità, basterebbe fare un esperimento: si rimuova l'obbligo e con esso le ocnseguenti sanzioni per chi non adempie, e si veda quali sono i risultati.

Solo una donazione volontaria può dare gioia a chi la effettua, e solo perché volontaria può essere realmente spontanea.

Tutto il resto sono narrazioni stucchevoli elaborate e diffuse da perosne che traggono vantaggi dalla tassazione, ossia appartengono a quelli che John Calhoun per primo definì "consumatori di tasse".

La cui gioia, o per lo meno ciò che mettono nel piatto, dipende da quanto esce dalle tasche di altre persone, loro malgrado obbligate a pagare le tasse. Oer quanto mi riguarda, per nulla gioiosamente.

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