Scorie - Le parole a vanvera del cinguettatore arancione

Una delle caratteristiche di Donald Trump è la sua totale mancanza di freni quando comunica, specie via Twitter. Molti criticano le sue esternazioni tutt'altro che politicamente corrette. A me questo non interessa per nulla. Noto, però, che non di rado dice tutto e il suo contrario, e credo che questo dovrebbe essere evidenziato da chi lo critica.

Per esempio, intervistato dopo la sua partecipazione al World Economic Forum di Davos, Trump ha reiterato la critica alla Federal Reserve per non avere abbassato abbastanza i tassi di interesse, affermando:

"Noi siamo il leader del mondo con il dollaro che è molto forte. Ma stiamo pagando interessi più alti rispetto ad altri paesi a causa della Fed. Se pagassimo di meno, farei molti debiti e li userei per fare molte cose."

Per inciso, da quando Trump è alla Casa Bianca il debito pubblico degli Stati Uniti è aumentato di circa 1.900 miliardi di dollari, anche se in rapporto al Pil si è sostanzialmente stabilizzato dopo la forte crescita degli anni di Obama.

Sta di fatto che, secondo Trump, che come tutti i palazzinari che si rispettino ha vissuto costantemente a debito (tra l'altro neppure pagando sempre tutto il dovuto ai creditori), se la Fed avesse tenuto i tassi di interesse più bassi di debito ne avrebbe fatto di più.

Poche domande dopo, però, Trump afferma:

"Voglio che questo dollaro resti forte. Ma se si abbassassero i tassi, si verificherebbero molte cose positive. Una delle cose che voglio fare è estinguere il debito e poi siamo pronti per un'enorme crescita."

In sostanza, prima dice che con tassi più bassi avrebbe fatto più debito, poi dice l'esatto contrario, ossia che vorrebbe estinguere il debito se i tassi fossero più bassi. Sarebbe già poco credibile se affermasse di volerlo ridurre, figuriamoci estinguere una montagna di oltre 20mila miliardi di dollari.

Parole a vanvera, anche se molti preferiscono concentrarsi sui suoi modi politicamente scorretti.

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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