Scorie - Quale fiducia?

Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze del Senato in quota Lega, è tra coloro che suggeriscono a Matteo Salvini la linea da tenere sulle questioni di finanza pubblica.

In merito alla possibile apertura di una procedura di infrazione per debito eccessivo da parte della Commissione europea, Bagnai ha affermato:

"La procedura ha diversi stadi. Se ci fossero sanzioni, si valuterebbe se pagarle, visto che non ci sono precedenti. Poi c'è la reputazione, ma i mercati rigurgitano di liquidità e c'è fiducia."

Resta da capire su cosa Bagnai basi la sua ultima affermazione, ossia "c'è fiducia".

Se veramente ci fosse fiducia, l'Italia non emetterebbe nuovo debito pagando 160-170 punti base in più di Portogallo eSpagna sulla scadenza decennale.

Il "governo del cambiamento" gode della fiducia dei due rami del Parlamento e, stando alle recenti tornate elettorali, della maggioranza di coloro che vanno a votare (ancorché a proporzioni ribaltate rispetto alle elezioni politiche del 2018). Ma quella fiducia non va confusa, diffondendo messaggi fuorvianti, con quella da parte degli investitori.

La quale potrebbe essere anche inferiore a quella attuale, ma di certo da un annetto a questa parte non è straripante.

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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