Scorie - Ma lo sa quello che dice?

"Non possiamo, senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di
lusso ai turisti affluenti e poi trattare in modo a volte inaccettabile i
migranti che giungono in Italia dalle parti meno fortunate del mondo,
spesso in condizioni disperate."
(L. Boldrini)

Il presidente della Camera, Laura Boldrini, non perde mai occasione per
fare affermazioni che sono tanto politicamente ultracorrette quanto prive
di qualsivoglia contenuto logico.

Questa volta sostiene che c'è una "insopportabile contraddizione" tra
offrire servizi di lusso ai turisti e il trattamento riservato alle
migliaia di migranti che arrivano in Italia ogni anno. Mi chiedo se questa
signora si renda conto delle assurdità che lascia uscire dalla propria
bocca.

I servizi che vengono offerti ai turisti non sono frutto di beneficenza da
parte degli operatori turistici, bensì di specifici contratti nei quali, a
fronte dei servizi in questione, gli avventori pagano la somma di denaro
pattuita. Chi offre servizi esercita un'attività di impresa, mentre chi
paga per fruire di tali servizi è cliente di quell'impresa. Tra le parti
viene stipulato un contratto volontariamente, e se ciò avviene significa
che entrambe attribuiscono a quello che ricevono un valore superiore a
quello che danno.

Nel caso dei migranti la situazione è del tutto diversa: costoro arrivano
senza alcun accordo con chi si trova a ospitarli, e l'accoglienza più o
meno dignitosa che ottengono dipende dalla benevolenza di chi li riceve. Se
tutto ciò avvenisse su base volontaria da parte di chi ospita queste
persone non ci sarebbe nulla da obiettare. E' anche possibile che un numero
più o meno consistente di individui ritenga un dovere morale fornire
assistenza a queste persone, che effettivamente possono arrivare in
condizioni disperate.

Il problema sorge quando questa benevolenza viene imposta dallo Stato. In
questo caso, da un lato c'è chi si riempie la bocca di belle parole e,
magari, fa della benevolenza a spese altrui un veicolo per fare carriera
politica (ogni riferimento alla signora Boldrini non è casuale); dall'altro
c'è chi, volente o nolente, si trova a sostenere gli oneri (in senso lato)
dei servizi più o meno dignitosi offerti ai migranti.

Personalmente trovo tutto ciò inaccettabile: mentre chi si rifiuta di fare
beneficenza, per quanto criticabile da alcuni dal punto di vista morale,
non viola il diritto di proprietà di nessuno, chi impone ad altri di fare
beneficenza mediante la legislazione viola il diritto di proprietà di
costoro.

Non c'è da stupirsi: in fondo ogni forma di redistribuzione comporta la
violazione della proprietà di alcuni per beneficiare altri. I tanti
buonisti in circolazione dovrebbero riflettere su questa "insopportabile
contraddizione": per fare del bene a qualcuno fanno del male ad altri (mai,
però, a se stessi).

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