Scorie - Efficienza di mercato, un problema insidioso (per gli ecotalebani)

Mi è capitato spesso di osservare che l'elettrificazione del parco auto a tappe forzate potrebbe effettivamente portare a una riduzione delle emissioni di sostanze climalteranti per via di un effetto collaterale, ossia il ritorno dell'automobile da bene per un mercato di massa a un bene di lusso.

Evenutalità che non sembra preoccupare gli ecotalebani i quali, al contrario, manifestano preoccupazione in quei casi in cui il mercato rende più accessibili beni che finiscono per incrementare le emissioni. Per esempio le crociere.

David Flicking nota che le moderne enormi navi da crociera sono molto più efficienti di quelle costruite fino a una decina di anni fa. Quindi le emissioni per passeggero sono diminuite di circa un terzo. Lo stesso dicasi per le navi porta container. Ma le emissioni complessive sono invece aumentate di circa un terzo, perché la maggiore efficienza h aportato anche una riduzione dei prezzi.

Conclude (amaramente) Fickling:

"L'industria dell'aviazione aveva portato le crociere verso l'estinzione un paio di generazioni fa. Adesso c'è un boom, non solo per via di un cambio di cultura, ma anche perché i guadagni di efficienza dell'industria navale hanno reso più economico e generato un mercato che prima non c'era. Questo è un problema molto più insidioso."

In sostanza, il fatto che andare in crociera sia alla portata di un maggior numero di persone è "un problema molto più insidioso".

Non mi stupirei se, ragionando in questo modo, Fickilng mettesse Henry Ford sullo stesso piano di Hitler...

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