Scorie - Steve Jobs non inventò auto elettriche
Ormai non passa giorno senza un numero di articoli mai inferiore a tre scritto su Bloomberg Opinion da parte di uno dei membri della squadra degli ambientalisti da tastiera. Per esempio Chris Bryant sembra stupirsi dal rallentamento negli investimenti nella produzione di auto elettriche e relative batterie da parte delle principali case automobilistiche.
Le quali, tra l'altro, sono comunque dipendenti da sussidi statali (ossia a carico dei pagatori di tasse presenti e/o futuri). Ma anche questi sussidi, evidentemente, non bastano, dato che la domanda da parte dei consumatori langue. Quindi i piani per investimenti da centinaia di miliardi stanno (mestamente) ridimensionandosi.
Osserva Bryant:
"A parte i primi entusiasti acquirenti, i consumatori non sono ancora persuasi di passare all'elettrico a causa delle persistenti preoccupazioni riguardo ai costi, tempi di ricarica, alti premi assicurativi e bassi valori residui."
Secondo Bryant si tratta di problemi risolvibili. Non ho elementi per dire che non lo siano, ma di certo sono anni che ci viene detto che la soluzione è dietro l'angolo, salvo poi non materializzarsi.
Credo poi che il paragone che fa Bryant con gli smartphone non sia del tutto calzante, ancorché le auto elettriche siano in sostanza un mix tra uno smartphone e una cabina telefonica con le ruote.
E le stesse case automobilistiche iniziano ad avere, evidentemente, delle perplessità. Incappando nelle critiche di Bryant.
"Ho scarsa simpatia per i produttori di auto occidentali. Invece di sviluppare auto elettriche attraenti ed economiche hanno passato molto tempo a vendere SUV ad alti consumi ed emissioni sostenendo che è ciò che i consumatori vogliono."
Il che, generalmente è quello che fanno coloro che offrono prodotti e servizi sul mercato. Ma per Bryant, "parafrasando Steve Jobs, sta alle aziende mostrare ai consumatori ciò che vogliono - come ha fatto Tesla."
La differenza è che Steve Jobs propose al mercato prodotti innovativi che poi i consumatori scelsero spontaneamente. Elon Musk, al contrario, è riuscito a cavalcare prima di altri l'onda della transizione all'elettrico imposta politicamente. Ma proprio perché non è una domanda di mercato, senza pesanti incentivi i consumatori non comprano.
D'altra parte, Bryant segnala come modello a buon mercato il prossimo lancio della Citroen C3 elettrica, al prezzo base di 23.300 euro. Ossia quasi il doppio di quello che costava fino a pochi anni fa lo stesso modello con motore a combustione interna.
E lo stesso Bryant ricorda come BMW, quando lanciò la i3, fece qualcosa di innovativo. Salvo poi dover prendere atto che i consumatori preferivano i modelli a benzina o gasolio.
Purtroppo temo che si arriverà a rendere le auto elettriche competitive nei confronti di quelle con motore a combustione interna rendendo meno accessibili queste ultime. Ossia mettendo a piedi una moltitudine di persone. Un modo violento per ridurre le emissioni.
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