Scorie - L'auto come servizio (voluto da chi?)

Quando una persona subisce gongelamenti, per esempio alle mani, può essere inevitabile amputare alcune falangi a causa della irrecuperabilità dovuta a necrosi. In quei casi i chirurghi amputano il minimo indispensabile. Se amputare una falange è sufficiente, nessuno amputerebbe tutto il braccio.

Questo, però, è quello che vorrebbero fare i talebani della lotta al cambiamento climatico quando rivolgono il loro sguardo al settore auto. Perché la completa elettrificazione del parco auto avrebbe un impatto del tutto insignificante nel contenimento del riscaldamento globale, al tempo stesso avendo effetti collaterali (non si sa quanto indesiderati) molto negativi su milioni di persone. 

Una parte delle quali resterebbe disoccupata, non perché una nuova tecnologia e un prodotto superiore decreta la fine dei prodotti alla cui manifattura costoro lavoravano, bensì perché tale cambiamento è imposto politicamente. Altri resterebbero a piedi, perché non sarebbero in grado di permettersi l'acquisto di un veicolo elettrico (va da sé che gli appartenenti al primo insieme finirebbero con ogni probabilità per appartenere anche al secondo).

Da anni viene promesso l'arrivo di vetture elettriche in gradi di ricaricarsi davvero velocemente, avere una autonomia simile a quella di auto con motore endotermico e, soprattutto, un prezzo alla portata di tutti. Ma la "data di consegna" di queste vetture è costantemente rinviata al futuro.

Altra rivoluzione promessa da tempo è quella della guida autonoma, che peraltro toglierebbe ogni redisuo piacere di guidare, rendendo tutti quanti passeggeri. Cosa che ognuno dovrebbe essere libero di scegliere, ma credo che i fautori di questa "rivoluzione" vorrebbero imporla a tutti quanti.

Non che le cose, anche in questo caso, vadano secondo i piani. Capita, infatti, che le vetture a guida autonoma finiscano in realtà per avere incidenti, anche mortali. E i miliardi finora investiti sono stati in gran parte bruciati.

Ma gli esperti non demordono. Secondo Sergio Savaresi, docente al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, per "abbattere il bilancio italiano da tremila a 100 o 50 vittime l'unico modo è usare le auto a guida autonoma, che possono fare la differenza nel passaggio dal modello storico dell'auto di proprietà a quello del futuro, ovvero l'auto intesa come servizio."

Anche perché per "giustificarne l'acquisto con l'attuale durata della batteria e le basse percorrenze dovrebbe essere tenuta per 60 anni. Esclusi i pendolari, la cui auto elettrica andrebbe al break-even in otto anni, come la versione termica. Con l'auto elettrica dovremo migrare verso un concetto di auto condivisa. Dai 40 milioni del parco circolante attuale in Italia passeremmo a 7-8 milioni di automobili. Se vogliamo andare al 100% di elettrificazione possiamo farlo solo in un contesto di car sharing e guida autonoma."

Quindi non solo verrebbe imposta l'auto elettrica per "salvare" il pianeta, ma quella stessa auto dovrebbe essere a guida autonoma per ridurre i morti.

Ed è vero che molti semplicemente sovrebbero passare all'auto "intesa come servizio" perché non più in grado di esserne proprietari, ma anche quei pochi che volessero e potessero comprare, dovrebbero poi lasciar guidare il software.

Tutto questo non salverà il pianeta e probabilmente neppure tante vite, ma di certo ammazzerà la guida come tanti di noi la intendiamo.

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