Scorie - La dittatura dei 30 all'ora, mica del mezzo privato
Secondo Roberto Morassut, che fa parte della segreteria nazionale del PD e si occupa di Infrastrutture Aree Urbane e periferie, il governo in carica favorisce la "dittatura del mezzo privato" a tutto detrimento del "diritto alla mobilità".
Si noti che non esiste alcuna dittatura, nel senso che non c'è nessun obbligo imposto autoritariamente di usare il mezzo privato, né è leso alcun diritto alla mobilità. Se poi si intende che la mobilità debba in tutto o in parte essere a spese altrui, allora non mi pare debba essere un diritto.
Addirittura il nuovo codice della strada aumenterebbe i limiti di velocità, "in onore al falso mito della rapidità, confusa come efficienza". Si noti che quasi ovunque i limiti di velocità sono inferiori a quelli in essere quando i sistemi frenanti delle automobili non erano neppure lontanamente paragonabili a quelli odierni. Ma tant'è, evidentemente per Morassut sono troppo elevati.
Il trasporto pubblico, soprattutto quello locale, è in crisi e non ha ancora recuperato "i livelli dei ricavi precedenti alla pandemia". Non sarà per caso che l'utilizzo del remote working abbia influito?
Evidentemente non per Morassut, il quale ci tiene a far sapere che hanno "presentato come Partito Democratico e insieme a tutti i gruppi di opposizione, raccogliendo l'impulso di numerose realtà associative e ambientaliste del territorio e l'esperienza di alcuni comuni come Bologna, una proposta di legge per avviare il progetto nazionale di "Città a 30 km all'ora". Ovviamente per "ridurre la dittatura dell'automobile".
Chiedere ai bolognesi non ultraottantenni cosa ne pensano del limite dei 30 all'ora...
Ma questi signori si chiedono come mai sono all'opposizione nonostante la mediocrità di chi governa?
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