Scorie - La difesa non è convincente

Qualche giorno fa ho commentato la notizia dell'assegnazione del premio Nobel per l'economia a Ben Bernanke, assieme a Douglas Diamond e Philip Dybvig. A differenza dei due covincitori, Bernanke ha avuto una lunga parentesi fuori dal mondo accademico, durante il quale è stato banchiere centrale. 

Tra il 2006 e il 2014 ha presieduto la Federal Reserve e a lui si devono i salvataggi delle banche dopo il default di Lehman Brothers, nonché l'introduzione del Quantitative easing, che da politica non convenzionale è diventata strumento convenzionale per le banche centrali.

L'espansione del bilancio della Fed ha tamponato la crisi, ponendo però le basi per quella successiva, via rigonfiamento dei prezzi degli asset finanziari e immobiliari. Ma Bernanke ha dei difensori rispetto a questa accusa.

Tyler Cowen, per esempio, lo assolve con formula piena, dato che l'inflazione dei prezzi al consumo durante la presidenza Bernanke è stata in media attorno al 2% annuo e spesso ben al di sotto di tale livello target.

Secondo Cowen, la Fed a guida Bernanke "ha cercato di progettare un mix di aumento dell'offerta e della domanda di denaro tali da non portare a un eccesso di inflazione, e in gran parte ha avuto successo. Le cifre relative alla sola offerta di moneta non raccontano l'intera storia."

Respinge poi la critica che la Fed abbia fornito la benzina per gonfiare i prezzi degli asset, perché "i prezzi delle azioni erano nella norma, considerando misure come il rapporto prezzo/utili."

Il ragionamento presenta un problema: gli utili erano gonfiati a loro volta come conseguenza della politica monetaria ultraespansiva.

Quindi Cowen arriva al periodo attuale, in cui l'inflazione dei prezzi al consumo si avvicina alla doppia cifra su base annua. E qui scagiona Bernanke, in quanto non più alla guida della Fed da 8 anni. 

Ora, è indubbiamente vero che prima Janet Yellen e poi Jerome Powell (quest'ultimo in particolare) hanno attuato misure fortemente espansive, ma il seme e il "cattivo esempio" lo avevano ricevuto dai predecessori, tra cui Bernanke. Anche Greenspan ha responsabilità per l'uso incrementale di politiche monetarie espansive come strumento per rimandare la soluzione dei problemi, ma almeno non ha vinto il premio Nobel!

Scorie torna, se tutto va bene, l'8 novembre.

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