Scorie - Goodbye freedom

Come temevo, in nome della tutela della salute il governo sta trasformando l'Italia intera in una specie di prigione. 

Non passa giorno, ormai, in cui non sia emanato un decreto del presidente del Consiglio che restringe progressivamente la libertà delle persone.

"Il futuro dell'Italia è nelle nostre mani. Facciamo tutti la nostra parte, rinunciando a qualcosa per il bene della collettività."

Con queste parole il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la firma del decreto che estende a tutta l'Italia le restrizioni imposte solo due giorni prima alla Lombardia e ad altre province delle regioni settentrionali.

Non dubito che sia necessario adoperarsi per contenere il contagio, ma trovo preoccupante l'escalation di questi provvedimenti, al pari della apparente totale passività con cui sono accolti da gran parte della popolazione.

Questa emergenza prima o poi passerà. Si vedrà se passeranno anche le restrizioni alla libertà introdotte progressivamente in questi giorni.

Non sono ottimista.

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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