Scorie - Il suono sinistro della riformulazione
Avendo ormai preso l'abitudine a dare giri di vite ogni due giorni alla libertà delle persone, ovviamente in nome della tutela della salute di tutti, il presidente del Consiglio, dopo aver lanciato un anatema contro chi specula sui prezzi di mascherine e altri prodotti utili a contenere il contagio, ha affermato:
"Dopo il coronavirus nulla sarà più come prima. Dovremo sederci e riformulare le regole del commercio e del libero mercato."
Che occasioni tragiche come quella che stiamo vivendo rafforzi lo statalismo è purtroppo una costante. La maggior parte delle persone sente la necessità di avere un punto di riferimento per la soluzione dei problemi che li angoscia, e lo Stato ha buon gioco nel prendersi ulteriore potere di decidere cosa è consentito e cosa no, oltre a stabilire cosa è obbligatorio fare o non fare.
Temo che la "riformulazione" a cui fa riferimento Conte consista nel porre limiti minimi e/o massimi a prezzi, andando verso un sistema di prezzi amministrati che rappresenta l'antitesi del mercato. Un salto indietro di alcuni decenni, partendo peraltro da una situazione non proprio di libero mercato.
A conferma del fatto che per questo virus potrà essere sviluppato un vaccino, ma uno dei suoi effetti collaterali, ossia il rafforzamento dello statalismo, durerà molto più a lungo.
Purtroppo.
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