Scorie - Chi paga la pensione di garanzia

In Italia non passa anno in cui non sia annunciata una riforma delle pensioni. Uno dei cavalli di battaglia dei sindacati è fornire una "pensione di garanzia" ai giovani con carriere lavorative discontinue.

Il governo, con il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, è favorevole a prendere un provvedimento in tal senso.

"E' arrivato il momento di intervenire per permettere ai giovani di avere un domani una pensione dignitosa e stiamo pensando a una misura grazie alla quale ragazzi con carriere discontinue possano ottenere coperture di eventuali "buchi" contributivi."

I sindacati vorrebbero che l'importo minimo fosse non inferiore ai 780 euro del reddito di cittadinanza.

Come sempre, non si parla con chiarezza del problema principale: dove trovare le risorse (miliardarie) per finanziare questa misura. Il tutto a prescindere dal fatto che, con il metodo contributivo, i percettori di redditi bassi potrebbero non maturare un assegno mensile di 780 euro anche lavorando continuativamente per oltre 40 anni.

Costoro si troverebbero, di fatto, a essere discriminati e a pagare per fornire 780 euro a chi ha contribuito molto meno di loro. Infatti, quando si inizia a parlare di "contributi figurativi", non si fa altro che attingere alle tasche dei pagatori di tasse presenti e futuri.

Niente di nuovo, per carità. L'importante è essere consapevoli che nessun pasto (pensionistico) è gratis, e che di buone (e dignitose) intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno fiscale.


 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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